Eni scopre una montagna di gas in Egitto

La disponibilità di enormi quantità di gas è una risorsa sempre più preziosa, soprattutto per paesi manifatturieri ed energivori come l'Italia. Da questo punto di vista diventa ancora più preziosa la scoperta di gas fatta da Eni al di fuori delle coste egiziane del Mar Mediterraneo, presso il pozzo Zohr 1X.

La multinazionale pubblica italiana ha annunciato che a 1.450 metri di profondità sotto il livello del mare è stato scoperto questo giacimento di rilevanza mondiale, definito "supergiant", cioè super-gigante, con una estensione di circa 100 km quadrati. Le stime parlando di un potenziale di 850 miliardi di metri cubi di gas, equivalenti a 5,5 miliardi di barili di greggio equivalente). Si tratta di cifre enormi, uno dei maggiori giacimenti di sempre e potrebbe soddisfare la domanda di gas dell'intero Egitto per molti decenni.

Quasi euforico il commento dell'ad, Claudio Descalzi: " Questa scoperta storica sarà in grado di trasformare lo scenario energetico di un intero paese, che ci accoglie da oltre 60 anni. L'esplorazione si conferma al centro della nostra strategia di crescita: negli ultimi 7 anni abbiamo scoperto 10 miliardi di barili di risorse e 300 milioni negli ultimi sei mesi, confermando così la posizione di Eni al top dell'industria. Questa scoperta assume un valore ancora maggiore poiché fatta in Egitto, paese strategico per Eni , dove possono essere sfruttate importanti sinergie con le istallazioni esistenti permettendoci una rapida messa in produzione".

Eni , attraverso la controllata Ieoc Production BV, detiene nella licenza di Shorouk la quota del 100%