Elezioni in Burkina Faso. Secondo il sottosegretario Mario Giro: si rafforza la democrazia

Elezioni in Burkina Faso. Secondo il sottosegretario Mario giro: si rafforza la democrazia

Il sottosegretario agli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, Mario Giro è ottimista e ha espresso la propria soddisfazione per il corretto svolgimento delle operazioni elettorali in Burkina Faso, che hanno visto il trionfo del candidato Roch Marc Christian Kaboré.
"Dopo 27 anni", ha osservato Giro, "il Burkina Faso ha ottenuto un grande risultato in termini di partecipazione al voto. La democrazia ne esce rafforzata".
Al presidente Kaboré il sottosegretario Giro ha rivolto i suoi "migliori auguri di buon lavoro, con gli auspici che la sua vittoria possa rappresentare un momento di unione per il Paese"
Secondo i dati non ufficiali, Kaborè ha vinto le elezioni che si sono tenute nel paese domenica scorsa 29 novembre, a un anno di distanza dalla rivolta popolare che aveva portato alle dimissioni dell’allora presidente Blaise Compaoré, in carica da 27 anni. La vittoria di Kaboré, già primo ministro, potrebbe essere un importante svolta per il Burkina Faso, dove per decenni il governo è stato mantenuto da leader che hanno preso il potere attraverso ripetuti colpi di stato generata da una forte instabilità politica dopo l’indipendenza dalla Francia del 1960.
Stando ai primi risultati Kaboré ha ottenuto il 53,5 per cento dei voti, mentre l’ex ministro delle Finanze Zephirin Diabre si è fermato al 26,6 per cento. Altri candidati, in tutto 12, hanno ottenuto percentuali trascurabili. L’affluenza alle urne, secondo le autorità, è stata intorno al 60 per cento. La vittoria di Kaboré è netta anche perchè avendo ottenuto più del 50 per cento dei voti, non andrà al ballottaggio. Fino allo scorso anno, Kaboré era considerato vicino a Compaoré, il suo avversario al voto di domenica e aveva ottenuto diversi incarichi politici dall’ex presidente, compreso quello di presidente del Parlamento. Kaboré poi si è allontanato dando vita a un proprio partito di opposizione che è cresciuto nelle settimane della rivolta popolare contro Compaoré.
La rivolta popolare nel 2014 era dovuta al tentativo di Compaoré di modificare la Costituzione, in modo da ottenere la possibilità di continuare a fare il presidente, dopo essere già stato eletto quattro volte, nel corso di elezioni ritenute truccate dalla maggior parte degli osservatori internazionali. In seguito alla sua destituzione fu organizzato un governo di transizione, che non aveva però il sostegno da parte della guardia presidenziale ancora fedele a Compaoré e che lo scorso settembre organizzò un colpo di stato, durato una settimana e tale da causare il rinvio delle elezioni presidenziali inizialmente previste per ottobre. Il partito di Kaborè si chiama Movimento del popolo per il progresso (MPP). Kaboré ha già tenuto un breve discorso davanti ai suoi sostenitori: “Dobbiamo metterci immediatamente al lavoro, insieme dobbiamo servire questo paese per un futuro migliore”. Kaboré ha vinto le elezioni promettendo in campagna elettorale un cambiamento della politica in generale e nuove misure per contrastare la corruzione, la disoccupazione giovanile e per migliorare l’istruzione e il sistema sanitario.