Effetto Expo: Black bloc devastano Milano, la domanda e sempre una, cui prodest?

Niente miracolo a Milano, l'idea che potesse esserci una legittima manifestazione di protesta è naufragata sotto il maglio della criminale stupidità di una piccola moltitudine di facinorosi, circa 300, che hanno pianificato chissà da quante settimane l'azione di guerriglia urbana per cercare di trascinare verso una deriva violenta il corteo. Una violenza cieca e stupida che abbiamo visto in tante stagioni contro la quale è difficile agire senza il rischio di cadere in risposte autoritarie che possono rendere ancora più incandescente l'atmosfera e vanificare la volontà pacifica di migliaia di persone che anche a Milano come in tante occasioni volevano solo manifestare il proprio dissenso rispetto ad una manifestazione, come l'Expo che rischia di affrontare problemi epocali, come la fame nel mondo con operazioni di immagine e marketing, un rischio che rende comprensivo il dissenso ma non certo la violenza e la devastazione. Il corteo era partito poco dopo le 15, il No Expo May Day con alcune migliaia di partecipanti. Il corteo è stato aperto da "Bella Ciao" suonata dalla Banda degli “Ottoni a Scoppio” e da uno striscione con scritto "Expo debito, cemento e precarietà". Una manifestazione riuscita con almeno 20mila partecipanti con presenti però anche vari gruppi di antagonisti “duri”, Cobas, No Tav oltre a chi voleva invece manifestare pacificamente contro l'Esposizione universale. Fino a quel momento l'unica azione fuori le righe” ma comunque non violenta era stata quella di ricoprire alcune vetrine con dei volantini con su scritto: "Chiuso per Expo flop". Il corteo era partito da Porta Ticinese doveva percorrere via De Amicis, via Carducci per terminare in piazza Cadorna. Ma poi in vari punti come fosse scattata l'ora x sono iniziate a volare bottiglie e sono state imbrattate alcune vetrine di negozi. Si sono visti i fumogeni e come se venissero fuori dal nulla parecchi manifestanti hanno cambiato aspetto, volto coperto, maschere antigas e sono apparse mazze e bastoni. A quel punto con l'intervento, opportuno e giudicando a caldo senza eccessi, delle forze dell'ordine, il corteo vero e proprio composto da semplici studenti e manifestanti, si è disperso e sono rimasti in campo solo i facinorosi, quei black bloc che ben si conoscono in tutta Europa e che avevano pianificato militarmente le azioni. Non solo gli addetti agli “assalti” alle vetrine di banche e negozi, ma anche quelli “specializzati” nel creare fumo che nascondesse le azioni e altri abili ed attrezzati per dare fuoco alle auto in sosta, scegliendo marche e modelli “simbolici”, mentre altri oscuravano con vernice spray gli obiettivi di fotografi e cameraman che seguivano con i giornalisti gli scontri. Insomma gli autori di queste imprese non dovevano essere documentati per paura di essere riconosciti anche se travisati e non sono mancate per questo le minacce ai giornalisti. In piazza Resistenza partigiana sono stati lanciati oggetti e petardi contro le forze dell'ordine schierate in tenuta antisommossa. La polizia ha utilizzato anche gli idranti per disperdere i manifestanti. Tutto e durato poco più di un ora, ad un certo punto, così come erano apparsi, i black bloc si sono spogliati delle “divise” nere, abbandonando gli indumenti, lasciando una sorta di tappeto di stracci e rifiuti della battaglia e si sono mischiati alla gente comune per far perdere le proprie tracce. Insomma un azione militarmente preparata che ha lasciato alcune vie di Milano nella devastazione e che è difficile da capire se non in una volontà bullesca, la stessa che spinge alla violenza gli ultras delle curve degli stadi e che nulla ha davvero a che fare con i movimenti sociali che si oppongono ad alcune scelte della politica mondiale ed europea. Avere nell'obbiettivo banche, finanzieri e “ricconi” può anche essere legittimo, non vuol dire certo però imbrattare le vetrine o spaccare qualche vetro. Anzi facendo così si allontana da legittime posizioni di protesta la maggioranza della gente che invece dovrebbe chiedere alla politica di riacquistare la propria dignità e decidere in favore dei tanti e non dei pochi. Ovviamente c'è chi teorizza che dietro ai black bloc vi sia proprio la volontà pianificata di far fallire i movimenti di protesta, adducendo come prova il fatto che le intelligence dei paesi europei conoscono nomi e cognomi di questi soggetti e che lasciandogli libera circolazione vi sia l'idea di utilizzarli come utili idioti. Che siano idioti non vi è dubbio, che siano utili a qualcuno o qualcosa, il dubbio è legittimo. Ma usando il vecchio detto latino “cui prodest” (a chi giova) la risposta potrebbe trovarsi davvero in qualche paludato salotto buono. Intanto, notizia di questa mattina, è che  la Procura di Milano indaga per il reato di  devastazione  che prevede pene fino a 15 anni di carcere. Ma si tratta solo di una risposta mediatica in quanto per procedere davvero occorreranno prove certe di identificazione degli autori materiali delle azioni, che come abbiamo detto, non saranno facilmente identificabili perchè travisati accuratamente. Comunque il bilancio degli arresti di ieri è di 5 persone, fermate in flagranza ma per resistenza,  lesioni e altri reati minori.