Economia in ripresa

Finalmente sembra che l'economia italiana stia cominciando a tirare fiato, le ultime rilevazioni dell'Istat lo confermano, seppure timidamente: a dicembre gli ordinativi dell'industria italiana hanno registrato un incremento congiunturale del 4,5%, con un aumento dell'1,8% degli ordinativi interni e dell'8,1% di quelli esteri. Nel confronto con il mese di dicembre 2013, l'indice grezzo degli ordinativi segna un aumento del 5,8%.

Sembrano segnali incoraggianti di ripresa, in realtà analizzando la situazione macro economica generale la ripresa dovrebbe essere molto più vigorosa, segnale evidente che il "malato" era in condizioni molto gravi, fino a poco tempo fa.

Il calo significativo del prezzo del greggio, da un lato, ha determinato consistenti risparmi per tutti i Paesi (come l'Italia) dipendenti dall'estero per l'approvvigionamento energetico e prive di materie prime (petrolio e gas); in secondo luogo, il deciso deprezzamento dell'euro rispetto al dollaro ha reso molto più competitivi i prezzi dei prodotti destinati all'export. Una vera manna per tutti i Paesi (come l'Italia) vocati all'esportazione.

Unendo a questi due fattori strettamente economici, anche il risparmio (valutato in diversi miliardi di euro) derivanti dal calo ormai consolidato dello spread, ne risulta un cocktail di tonici sufficienti a far risuscitare un cavallo più morto che vivo...

In termini "da osteria", diciamo che è arrivato il momento della nostra rivincita, le condizioni esterne non ci sono più avverse come un tempo, per cui non possiamo più accampare scuse (E' colpa della crisi...).

Resta purtroppo evidente che altri e ben più annosi problemi non si sono risolti (burocrazia, corruzione, ecc.), ma questa è un'altra storia.