E’ ora i nodi vengono al pettine
Il nodo è un simbolo complesso che caratterizza la nostra esistenza e la nostra fede
Alla nostra nascita, la separazione dalla madre avviene con un nodo al cordone ombelicale. Ed ecco che da quel momento, esso simboleggia i passaggi della nostra vita come presenza emblematica.
Il nodo. Ne facciamo parecchi ogni giorno, e ne sciogliamo pure. Immaginari e non.
In marina ne esistono a decine, per la cravatta, qualche matematico sostiene che ce ne siano addirittura 117 mila.
Poi c'è il famigerato nodo di Hartmann, un intreccio misterioso di energie “negative” nel sottosuolo. E c'è il terribile nodo scorsoio, un simbolo del male.
E che dire del nodo alla gola, che tradisce le nostre emozioni, o di quello al fazzoletto, per non tradire la memoria.
Insomma, il nodo rappresenta un'idea archetipica ancestrale per l'uomo, anche in riferimento ai suoi processi mentali ed emotivi. Il nodo si fa logo perfetto, anche nelle attività commerciali, perché evoca una miriade di significati, anche di grande complessità. E il nodo di Salomone, dal suo forte significato esoterico, ce lo ricorda quotidianamente.
“O dolce padre, che è quel ch’i’ odo?”, comincia’ io; ed elli: “Ombre che vanno forse di lor dover solvendo il nodo”. (Purgatorio, Canto XXIII); Come fece Dante riferendosi a Dio, il nodo può essere inteso anche come debito contratto con qualcuno.
C'è poi il fiocco della nascita, un legame che rappresenta la famiglia, e il nodo d'amore. C'è il nodo che misura la velocità di una nave e c'è il nodo delle streghe, che legando i pantaloni agli uomini li rendevano impotenti. Nella cultura ebraica, inoltre, Abulafia individuò la strada per l’unione con Dio attraverso lo “scioglimento dei nodi”, e sciogliendo i tre nodi magici, “spazio, tempo e personalità”, l'uomo si rese libero.
Per i cristiani il nodo è preghiera, e scorre sotto alle dita del rosario, oppure è voto di castità, quando per tre volte cinge la vita ai monaci, ricordando anche il legame con Dio e il voto di obbedienza e povertà. E il cordone dei nodi d'amore nei tempi massonici ricorda, tra i vari significati, la fratellanza.
Un nodo magico intrecciato, infine, figurava nell'antico Egitto la dea Iside, simbolo di eternità, immortalità e amor divino.
Il nodo, dunque, ha una valenza superiore, poiché rappresenta l'unione fra il divino e il terreno, significando, proprio come nel già citato nodo di Salomone, “che ciò che sta in alto, è come quel che sta in basso”.