DUE ANNI E 10 MILA MORTI UCRAINA: GUERRA CONTINUA

 

I massacri dell'Isis e le guerre in Siria, Iraq e nel Corno d'Africa riempiono ogni giorno tv e giornali e pochi trafiletti sono dedicati all'Ucraina e al conflitto tra filo-Ue e filo-russi che dura da due anni e ha provocato già 10 mila morti e 20 mila feriti. Eppure è una guerra che è sbagliato definire “fredda” in quanto continua perché l'accordo di Minsk per il cessate il fuoco regge sempre di meno e i combattimenti sembrano ormai adeguarsi al crescente pessimismo sulla possibilità di raggiungere un compromesso.
Le responsabilità vanno divise tra tutti i contendenti.
Kiev ha perso la Crimea a favore di Putin con un referendum poco chiaro, ma sopratutto ha una instabilità di Governo che si traduce nell'aggravamento della crisi economica, nel riemrgere della corruzione e nell'impossibilità (finora) di fare quelle riforme costituzionali concordate a Minsk, in Bielorussia, che anche il Presidente ucraino Poroshenko dichiara di appoggiare.
A Donetsk, nel Donbass minerario filorusso, si risponde rafforzando le difese militari ed escludemdo che la vecchia frontiera tra Ucraina e Russia possa tornare sotto il controllo di Kiev.
Da parte sua, Putrin getta olio sul fuoco continuando a garantire l'afflusso di 'volontari' ben armati.
In definitiva, l'accordo di Minsk ha generato una guerra congelata che continua a produrre vittime e che non dimentica, da ambedue le parti, l'annessione della Crimea al Cremlino.
Le prospettive sono poco incoraggianti: in luglio saranno confermate le sanzioni economiche contro Mosca, che continua a guardarsi in cagnesco con Washington. Intanto la Nato, per rassicurare gli alleati più esposti (Polonia in primis) aumenta la sua presenza in prossimità dei confini russi.
L'impasse, a questo punto, aspetta il prossimo inquilino della Casa Bianca.
AUGUSTO DELL’ANGELO

Augusto.dell@alice.it