Dopo la Francia anche la Russia inizia i raid aerei anti Isis. Il Cremlino sostiene di essere il solo ad essere autorizzato a farlo

Detto fatto. La Russia ha cominciato a bombardare la Siria come annunciato probabilmente ad Obama da Puntin nel suo colloqui a margine dell'Assemblea Generale dell'Onu. La notizia arriva oggi a poche ore dall’approvazione da parte del Parlamento russo, all’unanimità, dell’uso di forze armate nel Paese, come richiesto dal presidente Putin in seguito alla richiesta di aiuto del presidente siriano Assad. Secondo l’amministrazione americana, Mosca aveva avvertito gli Usa in anticipo che stava per dare il via ai raid aerei e di non far volare caccia americani in Siria per evitare spiacevoli equivoci in assenza di coordinamento. Gli attacchi russi sono avvenuti nella zona di Homs, attacchi arrivano dopo appena 48 ore dopo che il presidente russo Putin aveva parlato, non solo con Obama, ma alle Nazioni Unite chiedendo l’intervento di una coalizione internazionale per combattere Isis. Il capo dell’amministrazione presidenziale, Serghiei Ivanov, ha specificato che Mosca userà solo forze aeree, come aveva anticipato Putin nel suo intervento alle Nazioni Uniti. Formalmente l’intervento del Cremlino avviene su richiesta di Assad, avvenuto tramite un’apposita lettera, sottolinea il portavoce russo Dmitry Peskov, aggiungendo che, per questo, la Russia è l’unico paese che agirà su base legittima. Insomma nella visione russa, mentre i veleivoli Francesi e americani agiscono in violazione delle regole perchè non autorizzati ne dall'Onu ne tanto meno da Assad i caccia del cremlino agiscono nella piena legittità datagli adalla richeista del presidente Assad, per i russi unico interlocutore legale in Siria. Il discorso non fa una grinza solo se fosse sttao attuato anni fa, ma oggi Assad ha, secondo la visione occidentale, perso ogni credibilità e la leadership nel suo Paese. La notizia dei raid e dall'autorizzazione è stata confermata dalla Presidenza della Repubblica siriana: “Qualunque incremento nel sostegno militare russo alla Siria è avvenuto, e sta avvenendo, si legge in una nota ufficiale, come risultato di una richiesta formulata dallo Stato siriano”.
Al di là della querelle su chi sia o meno autorizzato e da chi a sparare aii miliziani del califfo resta la preoccupazione occidentale per la crescita dell'Isis e per le sue minacce terroristiche, ma anche quell del Cremlino secondo il quale il numero di russi e dei paesi della Comunità degli stati indipendenti che aderiscono all’Isis “cresce di ora in ora, più che di giorno in giorno”. Parole pronunciate dal capo dello staff di Putin Ivanov, che ha sottolineato che “la decisione di impiegare le forze armate russe in Siria è stata dettata dalla necessità di difendere gli interessi nazionali e non per raggiungere obiettivi o soddisfare ambizioni in politica estera”.