UNA DISFATTA PER HOLLANDE HA META’ DEI VOTI DI CHIRAC

Emorragia di consensi, un vicolo cieco, anzi una disfatta. Questo il quadro dell'imminente fine del quinquennio del leader socialista Hollande all'Eliseo. Il Paese è in rivolta e le strade delle città francesi sono da settimane teatro di guerriglia per l'opposizione alla riforma presidenziale del mercato del lavoro. Ai dimostranti si è unita anche una parte consistente del Governo, che ha promosso una mozione di censura contro il provvedimento.
E' stato calcolato dai sondaggi che il Partito socialista (che nel maggio di 35 anni fa Mitterrand portò a una storica vittoria) ha oggi meno della metà dei voti di quello antagonista, il repubblicano ed ex gollista di Sarkozy e Juppé. E addirittura meno tesserati delle società di appassionati di bridge e ping pong.
Della svolta epocale del 1981 è rimasto un cumulo di macerie. Eppure l'allora Presidente, col suo fortunato slogan “forza tranquilla”, dimostrò ch era possibile l'alternativa al gollismo e alla Destra in un Paese tradizionalmente conservatore.
Ora Hollande deve invece fare i conti con una serie di sconfitte elettorali, frammentazioni e rivalità tra le correnti del partito, ininfluenza culturale e marginalità nella società. In porto non è riuscito a portare nessuna delle riforme promesse, seppur essenziali per raddrizzare i conti pubblici e permettere la crescita economica.
Giorno dopo giorno il Presidente socialista ha bruciato il consenso iniziale e ora affonda con un desolante 16% di opinioni favorevoli. Hanno certamente contribuito anche i suoi scarsi successi sulla scena internazionale e gli choc per gli attentati terroristici (Bataclàn, Stade de Paris e, da ultimo, la tragedia dell'aereo egiziano decollato proprio da Parigi).
Da tempo ha poi rotto con i Verdi e i comunisti e inoltre ha dovuto subire lo smacco della presa di distanze da parte di Emmanuel Macron, ministro dell'Economia, che ha fondato un proprio movimento di ispirazione riformista e ora coltiva ambizioni da Premier.
La crisi dei partiti socialdemocratici si nota in tutta Europa (si veda l'Austria, dove governava dalla fine della guerra), ma in Francia è ancora più acuta con gli studenti che protestano come nel '68 e i sindacati che paralizzano il Paese.
Non aiutano Hollande le feroci rivalità nella Destra, il che ha soltanto un doppio effetto: spingere verso l'astensionismo e il Front National di Marine Le Pen.

AUGUSTO DELL’ANGELO

Augusto.dell@alice.it