Danimarca nel mirino, attacco a colpi d’arma da fuoco al convegno su Islam

Voleva essere e poteva essere una strage come quella di Charlie Hebdo, quella messa a Copenaghen, un attacco dove comunque una persona e morta e tre poliziotti sono rimasti feriti a seguito della sparatoria avvenuta durante un convegno su satira e blasfemia. L'attacco è avvenuto in un locale, il caffè Krudttoenden, dove erano presenti il vignettista Lars Vilks, uno degli autori delle cosiddette "vignette blasfeme" su Maometto pubblicate a settembre del 2007 dal Jilland-Posten, e l'ambasciatore di Francia. Poco dopo l'attacco l'ambasciatore francese ha twittato un rassicurante: "Ancora vivi". Secondo la ricostruzione nel corso del dibattito su come conciliare la libertà di espressione ed il rispetto della religioni, dopo la strage di Parigi del 7 gennaio scorso al settimanale satirico Charlie Hebdo, dove vennero massacrati da due qaedisti francesi di origini marocchine, 12 persone. Chiara secondo il premier danese la matrice: "È atto terroristico" così la premier danese Helle Thorning-Schmidt ha definito l'attentato. "La Danimarca è stata vittima oggi di un atto di violenza cinico. Ci sono prove che ci fanno pensare che si tratti di un attentato politico e quindi un atto terroristico" ha aggiunto la premier. "L'Europa non sarà intimidita" fanno sapere la Commissione europea e l'Alto rappresentante Federica Mogherini in una nota in cui condannano l'attacco a Copenhagen. "Una vita (perduta) è una di troppo" si legge nella nota in cui si esprime vicinanza alle vittime e alle loro famiglie e si afferma: "L'Europa è unita alla Danimarca nel sostegno della libertà di parola e di espressione".