CURDI DIVISI TRA 4 STATI: I SOLI A DIFESA DI ALEPPO

 

Da sempre odiati da tutti, ma i curdi sono i soli a difendere la città siriana di Aleppo dagli scempi dell'Isis. In particolare le loro truppe scelte, i peshmerga, diventati mitici per il loro eroismo.
Da decenni hanno un obiettivo: riuniure in un unico Paese il popolo curdo che invece è da decenni diviso tra 4 Stati vicini (Iran, Iraq, Siria e Turchia) che lo combattono, in particolare la Turchia di Erdogan. Poverissimi, sopravvivono grazie al traffico illegale, cioé il contrabbando, in particolare di bibite in lattina, sacchi di tè, alcolici, fusti di benzina e gomme da masticare, attività che può fruttare persino 4 miliardi di dollari.
Oggi sono 40 milioni. Sparsi lungo i confini, delusi dalla Storia, in qualche caso in lotta tra loro. Si è fermata la grande crescita urbana di un tempo. Oggi, chi può, va a cercare lavoro e fortuna all'estero. Sono un ricordo l'attivismo imprenditoriale e il boom economico dei primi anni del nuovo millennio.
La scorciatoia è quindi il contrabbando. I più noti commercianti di frodo sono quelli siriani che trafficano anche con i miliziani dell'Isis e quelli che abitano nel Nord della Turchia, dove agiscono le formazioni della guerriglia del Pkk di Ocalàn, che commerciano con l'Iraq.
Montagne brulle, rocce friabili, bassa vegetazione. D'inverno impera il gelo, soffiano venti feroci che accumulano la neve aumentando il pericolo di valanghe (e sotto le slavine sono stati tanti i morti tra i contrabbandieri). D'estate trionfa invece un caldo torrido anche sopra i 3.000 metri e si inaridiscono i campi, spesso minati e non segnalati.
Popolo di frontiera per antonomasia. Gente tribale, litigiosa come poche al mondo. Un sentimento però unisce tutti: il risentimento verso le Nazioni che li hanno traditi al Trattato di Versailles, alla fine della Prima guerra mondiale.
Avevano promesso la loro indipendenza, invece soltanto un pugno di mosche. Un'enclave semi-autonoma nell'Iraq settentrionale che fu ripetutamente attaccata da Saddam Hussein come adesso dai turchi nella Turchia dell'Est, per non parlare della repressione da parte dei pasdaràn iraniani.
Un caso a parte quello della Siria, dove i battaglioni curdi provenienti dal Kurdistan iracheno, chiamati “peshmerga” e considerati eroi dalla propria gente, si sono distinti nella guerra contro l'Isis. Ma ora che è scesa in campo la Russia di Putin servono molto meno… A meno che non si impegnino a far rispettare l'ennesimo cessate il fuoco concordato tra Mosca e Washington per far cessare i bombardamenti sui civili ad Aleppo.

AUGUSTO DELL’ANGELO

Augusto.dell@alice.it