Crack Parmalat, l’epilogo svizzero dopo 12 anni

Dopo una dozzina di anni (correva l'anno 2003), la procura svizzera ha chiuso l'inchiesta sul famigerato crack di Parmalat. Il lento e faticoso risultato dell'inchiesta ha portato al sequestro di circa 30 milioni di franchi svizzeri (pari a 29 milioni di euro) ed il rinvio a giudizio di un cittadino italiano, con l'accusa di riciclaggio di denaro, contraffazione e corruzione. L'accusato, ex manager di Bank of America, è stato accusato di aver riciclato tra il 2000 e il 2004 almeno 85 milioni di franchi svizzeri ai danni del gruppo italiano.

I fondi confiscati saranno restituiti alla Parmalat, società all'epoca guidata da Calisto Tanzi che crollò sotto più di 14 miliardi di euro di debito in uno dei più grandi fallimenti d'Europa con oltre 100 mila risparmiatori truffati. Dopo il crack l'azienda è stata ristrutturata ed è ora controllata dal gruppo Lactalis, che detiene circa il 83% del capitale sociale. A Piazza Affari il titolo Parmalat non ha subito significativi contraccolpi.