Convegno e concorso per il ventennale del Museo Diocesano d’Arte Sacra

Galleria interaIl 2015 sarà, in Udine, l'anno del Museo Diocesano d'Arte Sacra. Sono previste, infatti, alcune iniziative di prestigio per rendere noti i tesori che dal 1995 espone al pubblico: un convegno di studiosi a fine aprile, un concorso aperto agli studenti delle Accademie d'Italia e d'Europa e, per concludere in bellezza, la pubblicazione del catalogo generale.
Il Museo fu allestito nella sede del Seminario, in Viale Ungheria, nel 1963, per riunire in un'unica sede sculture e arredi da sottrarre ai rischi di furto, oblio e dispersione.
Ma dopo il terremoto del 1976 mons. Alfredo Battisti decise di destinare ad abitazione dell'Arcivescovo il piano alto del Palazzo patriarcale, per consentire l'allestimento del Museo nei piani sottostanti, che furono aperti al pubblico.
Fu in tal modo esposta, a beneficio universale, una straordinaria collezione permanente di opere d'arte, che include le sale affrescate da Tiepolo e Giovanni da Udine, la Biblioteca Delfiniana e un ricco patrimonio di opere mobili prodotte per chiese e monasteri.
L'apertura del Museo, avvenuta ufficialmente nel 1995, dev'essere quindi vista come un grandissimo dono dell'Arcidiocesi alla Città di Udine, che da allora fu a pieno titolo la “Città del Tiepolo”.
Anche prima della decisione di mons. Battisti era possibile vedere dipinti del Tiepolo in Udine: nel Duomo, nell'attiguo Oratorio della Purità e nella Galleria d'arte antica dei Civici Musei; ma gli affreschi dell'Arcivescovado (La caduta degli angeli ribelli nel soffitto dello scalone d'onore, i Ritratti dei Patriarchi d'Aquileia nella Sala del trono, gli affreschi della Galleria degli ospiti, tra cui Rachele nasconde gli idoli, e il maestoso Giudizio di Salomone nel soffitto della Sala rossa, rimanevano beni privati, accessibili soltanto a ospiti illustri (si pensi al grande Rainer Maria Rilke, che venne da Duino durante il suo soggiorno del 1911-1912) e a studiosi autorizzati, mentre ora sono aperti al pubblico tutti i giorni, escluso il martedì.
Difficile anche soltanto elencare le meraviglie del Museo, che troveranno una degna illustrazione critica e fotografica nel catalogo. Citeremo l'altorilievo dell'Incontro di Gesù con Marta e Maria, pluteo preromanico dalla Basilica di Aquileia, e il duecentesco San Nicolò di Majaso (Enemonzo); la Sant'Eufemia in legno dipinto e dorato del 1350 proveniente da Segnacco, e il Crocifisso tabulato, del XIV secolo, un tempo a Sanguarzo di Cividale; la quattrocentesca Madonna con Bambino già nella Chiesa di San Lorenzo in Monte di Buja, e la coeva Madonna con Bambino da Vuezzis di Rigolato; lo straordinario altorilievo con la Dormitio Virginis del XV secolo da Artegna, e l’eccezionale Ancona lignea del 1488 di Domenico da Tolmezzo: e questi sono soltanto alcuni “pezzi” di una delle più grandi raccolte di sculture lignee del mondo.
Vorremmo infine segnalare la presenza di cinque grandi stampe incise in Francia, dono del Re Sole al Patriarca d'Aquileia: eloquente testimonianza del prestigio del Patriarcato e, conseguentemente della sua Città capitale, in altri tempi.
Si tratta, quindi, di un autentico tesoro, quasi nascosto peraltro, perché spesso ignorato dagli udinesi e dagli altri friulani, ancora convinti, dopo vent'anni, che il Palazzo di Piazza del Patriarcato sia una residenza privata (“la Cjase dal Vescul”).
Per notizie sul Concorso (iscrizione gratuita ma obbligatoria entro il 30 aprile 2015), rivolgersi a:
ateneodelleidee@gmail.com