Comuni commissariati e sciolti in Italia. Inchiesta di Openpolis che crea anche una banca dati

Il fenomeno dei comuni e delle amministrazioni locali sciolte anticipatamente è un tema che resta costantemente sottotraccia nel dibattito politico, a dispetto della sua rilevanza. A parlarne oggi è Openpolis in una inchiesta dal titolo "Fuori dal Comune"

Nel corso del triennio 2017-2019, spiegano da Openpolis, sono stati sciolti, al 25 novembre, 463 comuni – di cui 58 per infiltrazioni della criminalità organizzata. A questi si aggiungono 2 aziende sanitarie, anch’esse sciolte per infiltrazioni mafiose. Si parla quindi di un fenomeno consistente in termini numerici che hanno pesanti ripercussioni sulla qualità della vita dei cittadini coinvolti.  Ma in realtà il controllo sugli enti locali è fondamentale per la qualità della democrazia, a livello locale e non. Perché è generalmente un evento traumatico che porta a nuove elezioni, oppure alla sostituzione del sindaco e del consiglio comunale elettivi con un commissario prefettizio.

Localizzazione dei comuni attualmente sciolti (109), per infiltrazioni criminali (art. 143) e per tutte le altre ragioni (art. 141)

Le cause degli scioglimenti possono essere diverse: a parte i casi di decesso, decadenza o grave impedimento del sindaco, la ragione è spesso di natura politica, come le dimissioni del sindaco o della maggioranza dei consiglieri. Oppure è dovuta a problemi di cattiva gestione, come l’incapacità di approvare il bilancio nei tempi dovuti. O ancora, nell’ipotesi peggiore, all’infiltrazione della criminalità organizzata nei gangli dell’amministrazione.

Il mandato del sindaco e del consiglio comunale dura di norma 5 anni. In alcuni casi però si arriva allo scioglimento anticipato. Particolare attenzione va dedicata agli scioglimenti per infiltrazioni criminali nell’amministrazione o a quelle derivanti da contrasti politici nella maggioranza.
Un tema che richiede un monitoraggio costante per capire le tendenze del fenomeno. Questa attività, allo stato attuale, è molto difficile, essendo rimessa alle pubblicazioni annuali (o pluriennali) del ministero dell’interno.

Openpolis che è una fondazione senza scopo di lucro che raccoglie ed elabora dati per produrre informazioni utili e di qualità.
ha deciso, in collaborazione con Giulio Marotta,  di realizzare una nuova banca dati, per approfondire il tema degli scioglimenti degli Enti avendo e mettendo a disposizione così i dati più recenti. Informazioni costantemente aggiornate che raccogliamo, spiegano da openpolis,  direttamente dalle diverse fonti istituzionali: la gazzetta ufficiale della repubblica italiana, le relazioni del governo, gli atti parlamentari, le pubblicazioni del ministero dell’interno sulle elezioni locali, il sito della giustizia amministrativa con le sentenze di Tar e consiglio di stato, i bollettini regionali. Una nuova banca dati per monitorare il fenomeno con aggiornamento costante che diventa  patrimonio pubblico e aperto, curato e arricchito ogni giorno. Abbiamo costituito la fondazione openpolis, si legge nel sito della fondazione, per metterlo a servizio delle comunità,
delle istituzioni, di chi fa informazione e ricerca, di chi s’impegna nell’attivismo sociale e politico.

Nella banca dati sono ora disponibili i dati di tutti i decreti del governo per infiltrazioni della criminalità organizzata dal 1991 ad oggi mentre per tutti gli altri scioglimenti si copre l’intero decennio 2010-2019. E per la prima volta abbiamo censito – attraverso i bollettini regionali – tutti gli scioglimenti dal 2010 anche per le regioni a statuto speciale (esclusa la Sicilia, di cui per adesso tracciamo solo i commissariamenti per mafia). Una attività che comincia oggi, ma non si esaurisce qui. Proseguiremo nei prossimi mesi con aggiornamenti periodici, per assicurare un monitoraggio costante e un’analisi puntuale dello stato di salute delle nostre istituzioni locali.