DA ‘COCCO’ DELL’OCCIDENTE A ‘CROCIATO’ ANTI-MERKEL

Lui, Viktor Orbàn, 53 anni e da 6 capo fascistoide e xenofobo del Governo ungherese, dice di aver vinto con un plebiscito (98%) il referendum di domenica contro le quote di profughi e migranti che Bruxelles intende assegnare a Budapest. L'Ue ribatte invece che ha perso perché non si è raggiunto il quorum: infatti si è recato ai seggi soltanto il 43% dei magiari. Lui dice che il motivo sta nel fatto che era una giornata piena di sole, che ha indotto molti a fare l'ultimo bagno dell'anno nel lago Bàlaton.

E' comunque uno sfregio all'unità europea, col rischio di essere imitato anche da Polonia, Cechia e Slovacchia. Orbàn ha taciuto la verità ai più sprovveduti dei suoi 10 milioni di connazionali, ma la maggioranza non si è fidata della sua propaganda. Infatti lui non ha detto che la quota era irrisoria (soltanto 1.297 persone, meno di quelle ora ospitate nel nostro piccolo Friuli), E ha taciuto anche sul fatto che proprio lui ha firmato il Trattato con cui pure Budapest ha accettato le quote. Dulcis in fundo, non ha detto che si è ben guardato dal restituire a Bruxelles i fondi ottenuti per ospitare i migranti. Il grave è che l'Ue non ha ancora preteso, con l'aggiunta di sanzioni, di riavere quei soldi.

Ma chi è questo 'oggetto misterioso' della politica europea? La scontata 'consacrazione' plebiscitaria ottenuta domenica con una sterzata illiberale, fatta per dare forza e coesione agli Stati nazionali in questi tempi di globalizzazione, non può far dimenticare chi è stato e chi è Viktor Orbàn.

In vita sua ha cambiato slogan e parole d'ordine, ma non i toni alla Donald Trump. Era stato il 'cocco' dell'Occidente perché nel 1989, l'anno della caduta del sistema sovietico, pronunciò sulla Piazza degli eroi di Budapest uno storico discorso di omaggio a Imre Nagy, il leader magiaro ucciso dai russi con l'accusa di tradimento nel 1958, due anni dopo la fallita rivoluzione.

Fu allora che lui fondò il partito anti-comunista “Fidesz” che subitò invocò il ritiro delle truppe di Mosca dall'Ungheria, il suo Paese. Ora lo esalta come “ultimo bastione dell'Europa cristiana” cavalcando l'eurostanchezza e la paura. Rubando spazio all'estrema Destra violenta di “Jobbik”, è diventato il 'crociato' contro il progetto Ue a leadership merkeliana.

Studi in diritto e scienze politiche, tesi di laurea sul sindacato libero polacco “Solidarnosc” di Lech Walesa, è stato il primo a erigere muri anti-migranti alle frontiere con Serbia e Croazia. In sintonia con il russo Putin e il turco Erdogan, fa parte del polo tripartito che si pone come alternativa al modello liberale e multiculturale dell'Ue.
AUGUSTO DELL’ANGELO

Augusto.dell@alice.it