Carte di credito sotto la lente ad Aprile

Aprile, di fatto, è il mese "preferito" dallo spesometro, non certo dalle banche. Entro giovedi 30, infatti, gli operatori finanziari (banche, poste, eccetera) devono trasmettere telematicamente all’Anagrafe tributaria i dati, rilevati nel 2014, delle transazioni di importo pari o superiore a 3.600 euro effettuate da consumatori finali con carte di credito, di debito o prepagate.
Nella comunicazione, la cui trasmissione deve avvenire secondo precise  specifiche tecniche (L. 18 ottobre 2013), devono essere indicati: i dati anagrafici del contribuente che ha sostenuto l’acquisto gli importi complessivi di ogni singola transazione la data in cui è stata effettuata la transazione il codice fiscale dell’operatore commerciale presso il quale è avvenuto il pagamento elettronico. Per la precisione, va riportato il codice fiscale dei soggetti associati, con i quali è stato stipulato un contratto di installazione e utilizzo dei dispositivi pos (point of sale) per la ricezione di pagamenti effettuati con carte di debito, di credito o prepagate, comprese le eventuali cessazioni, evidenziando, per ogni terminale, l’apposito codice identificativo.

Il lungo occhio del fisco, dunque, attende con voracità di ingurgitare più dati possibili su potenziali evasori o presunti tali (dal fisco).