Caos nel dopo-Mandela e il Sud Africa affonda

 

Il dopo-Mandela presenta un Sud Africa in pieno caos. Non bastasse lo sconquasso economico, ci si mette anche il nuovo Presidente, Jacob Zuma, successore del carismatico premio Nobel per la pace, che con le sue stramberie fa ridere il mondo intero. Non soltanto per le sue cinque mogli, ma anche per il fatto di aver cambiato ben tre ministri delle Finanze nel giro di appena una settimana. Un vero manuale del turnover all'eccesso.
Sembra una barzelletta, in realtà è una condanna per il suo Paese, ricco ai tempi di Mandela. Infatti, vent'anni dopo la 'rivoluzione arcobaleno' che fece abolire l'odiosa apartheid, il Sud Africa affonda.
Ristagno dell'economia, aumento del 50% del debito pubblico, la disoccupazione al 40%, superiore a quella della Spagna, primatista in Europa, titoli di Stato quasi carta straccia. In più una scuola a pezzi e la corruzione diventata norma.
Ci ha guadagnato (e molto) la ristretta cerchia di classe nera (i “black diamond”) legata al vertice dell'Anc (Africam National Congress) che guidò la lotta contro la segregazione razziale.
Con la chiara responsabilità del Presidente Zuma, costoro cercano di puntellare il proprio potere aumentando a dismisura gli stipendi dei dipendenti pubblici, che assorbono ben il 40% del bilancio statale senza fornire adeguati stipendi. Un vero sfascio.
Ma tra i primati (negativi) di Zuma c'è dell'altro. E molto. In questi anni gli son piovuti addosso addirittura 783 capi di accusa, dalla corruzione alla frode. Eppure se l'è sempre 'miracolosamente' cavata. L'ultima è la sostituzione, con un amico senza esperienza, del prestigioso ministro delle Finanze Nelanhla Nene, 'reo' di aver messo in discussione i piani di spesa della compagnia di bandiera South African Airways, considerata dai 'media' una delle ultime passioni del Presidente.
Subito dopo altro ricambio. Dato che la moneta ha perso il 9% ha richiamato sulla tolda finanziaria un veterano come Pravin Gordhan. E la valuta si è ripresa. Ma l'”Economist” sostiene che al Sud Africa, per uscire dal baratro, servirebbe la caduta di Zuma. E presto. Ma è difficile che l'ex capo delle spie dell'Anc faccia un passo indietro.

Augusto Dell’Angelo
Augusto.dell@alice.it