“Calendidonna” a Udine omaggia San Suu Kyi e invita Joan Baez

Aung-San-Suu-Kyi

Aung-San-Suu-Kyi

Pronto a partire in Friuli il programma di appuntamenti dedicati alle tematiche
di genere. Si comincia con Ermanna Montanari protagonista
de “Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi”  per la regia di Martinelli e si prosegue anche con  Joan Baez in concerto.

 

 

L'edizione 2015 di “Calendidonna”, rassegna culturale che il Comune di Udine organizza intorno l'8 marzo insieme alla Commissione Pari Opportunità, diritti e inclusione sociale, quest'anno si aprirà ricordando San Suu Kyi, l'eroina Birmana attiva da molti anni nella difesa dei diritti umani. E sarà lei a ispirare l'intero evento che, come sempre, proporrà spettacoli, mostre fotografiche, proiezioni, concerti, film, presentazioni di libri, conferenze e incontri con gli autori.

Joan Baez

Joan Baez


Sappiamo tutti chi è San Suu Kyi. E tutti conosciamo l'ammirevole sacrificio che ha fatto in onore della libertà e della pace. O, per lo meno, tutti dovremmo saperlo.
In ogni caso facciamo un breve ripasso, stile Bignami: San Suu Kyi nel 1972 era una giovane sposa Birmana che, rendendosi conto dell'insostenibile situazione politica nel suo paese, decide di non restare con le mani in mano costituendo la Lega Nazionale per la Democrazia, una vera chimera che si ispira ai principi della non violenza predicati da Gandhi. E da qui inizia la storia di una persecuzione infinita, uguale a tutte le persecuzioni subite dai giusti, da coloro che, a un certo punto, decidono di sacrificare la loro vita per lasciare ai posteri un mondo migliore. San Suu Kyi, dunque, finisce agli arresti domiciliari. Alle elezioni, la Lega Nazionale per la democrazia ottiene un successo elettorale schiacciante, ma il regime militare decide di riprendere il potere con la forza.
Nel 1991 san Suu vince il premio Nobel per la pace che, con grande generosità, utilizza per costruire nel suo Paese un sistema di istruzione e sanitario a favore del popolo. Ma sarà sempre costretta alla prigionia, lontana dai suoi affetti familiari e affranta dai lutti. Il 6 maggio 2008 il Congresso degli Stati Uniti la insignisce della più grande onorificenza, la Medaglia d'Onore, per l'impegno profuso nella difesa dei diritti umani. Ma tanti onori e sostegno a poco valgono, e nel 2009, dopo un discusso referendum popolare, i militari consolidano il loro potere nel Paese estromettendo dalla vita politica la Lega Nazionale per la Democrazia. L'11 giugno San Suu viene condannata a tre anni di lavori forzati per via di un'assurda accusa di violazione della sicurezza.
Dopo innumerevoli appelli fatti per la sua liberazione, la donna è rimessa in libertà il 13 novembre 2010 potendo finalmente battersi per le rivendicazioni del suo popolo, utilizzando i precetti gandhiani della non violenza per far uscire la Birmania dalla difficile situazione in cui si trova. All'inizio del mese di aprile del 2012 viene eletta ed ottiene un seggio in parlamento dopo quindici anni di inferno e di resistenza. Poche settimane più tardi, il 18 giugno 2012, riceve formalmente a Oslo il premio Nobel che le era stato assegnato 21 anni prima.
Ecco che a Calendidonna, il Teatro Club propone Akròpolis, la stagione di teatro civile che venerdì 27 febbraio alle 21 al Teatro Palamostre di Udine sarà in scena con lo spettacolo “Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi” di Marco Martinelli con Ermanna Montanari, Roberto Magnani, Alice Protto, Massimiliano Rassu.

Martinelli e Montanari

Martinelli e Montanari

Dopo Pantani (Premio Ubu per la drammaturgia 2013), il Teatro delle Albe di Ravenna, guarda ora a Oriente per raccontare la vita di Aung San Suu Kyi. La scrittura di Marco Martinelli impone una riflessione sul mondo contemporaneo, sulla necessità di cantare con gioia “la maestà della vita”, anche quando tutto attorno le nuvole nere incombono. (Info: biglietteria 0432 –506925 –info@teatroclubudine.it).
E ispirata da San Suu sarà anche la cantautrice statunitense, Joan Baez, una vera icona del pacifismo e della lotta per i diritti umani a partire dagli anni Sessanta. Invitata dall'associazione culturale “Folkest”, la Baez sarà in concerto l'8 marzo alle 21 al Teatro Giovanni da Udine di Udine. Alle 16, sempre al “Nuovo” verrà anche inaugurata una mostra del vinile legata a Joan Baez e curata per l’occasione da Angelo Tomasin, mentre alle 18 è previsto un incontro con le cantautrici Giulia Daici e Serena Finatti.
Continuano gli appuntamenti clou con la proiezione, martedì 10 alle 20 al Cinema Visionario di Udine, “Come il peso dell’acqua”, documentario di Giuseppe Battiston, Stefano Liberti, Marco Paolini e Andrea Segre, che ha firmato anche la regia. La voce di Battiston accompagna il racconto di tre donne che narrano la paura e la fatica del viaggio dal loro paese d’origine alle coste italiane. La serata, presentata dalla giornalista Antonella Lanfrit, è organizzata da Progetto Soglie 2.0 e Associazione CORE in collaborazione con il Centro Servizi e Spettacoli del Fvg. Entrambe le proiezioni sono a ingresso libero.

Battiston

Battiston

Ma ecco il resto degli appuntamenti della rassegna friulana:
Il 28 febbraio, alle 18 nel Salone del Parlamento del castello udinese, con “Il matar, la figlia dell’aria”, una serata all’insegna della musica e della poesia. La soprano Maria Giovanna Michelini, accompagnata al piano da Corrado Gulin e dalla voce recitante di Tania Morandini darà vita ad alcune arie d’amore nella tradizione francese.
Mercoledì 4 marzo alle 18 alla sala Corgnali della biblioteca comunale “Joppi”, spazio ai libri con la presentazione, a cura di Vania Gransinigh, conservatrice di Casa Cavazzini, de “Il segreto nelle sguardo” di Valentina Casarotto.
Ancora libri, venerdì 6 marzo alle 18 nella sala Ajace nel palazzo del Comune. Stavolta Elvio Guagnini e Marco Marangoni presenteranno “Geda Jacolutti, …il tempo contratto nel volume di un giorno eterno”, poesie e traduzioni a cura di Margherita Piva e Pier Cesare Ioly Zorattini (testo e nota a cura di Lisa Cadamuro). L’attrice Monica Mosolo e il giornalista Gianni Cianchi, inoltre, leggeranno alcuni brani.
Ancora teatro protagonista, sabato 7 marzo con due tappe alla Sala Sguerzi in via Santo Stefano 7, a udine, una alle 17.30 per bambini e una alle 20.30 per adulti, di Teatro Sosta Urbana. Si tratta di una originale rassegna di spettacoli proposta nei vari quartieri cittadini da un collettivo di artisti che, per l'occasione, propongono “Parole e Sassi”, la storia di Antigone in un racconto-laboratorio per le nuove generazioni. Sul palco Valentina Rivelli per la direzione artistica di Letizia Quintavalle in una produzione del collettivo Progetto Antigone/ Teatro della Sete. (Prenotazione consigliata allo 338 300 7500).
Domenica 8 marzo, alle 10.30 è in programma un “percorso storico al femminile”, una passeggiata con partenza dal Tempio Ossario fino al Museo Etnografico per raccontare le lotte femminili sul lavoro e la rivolta delle donne alla filanda di via Grazzano (informazioni 0432 414749).
Ancora un documentario, “Nu-Guo. Nel nome della madre” di Francesca Rosati Freeman e Pio d’Emilia sarà proiettato martedì 10 marzo sempre al cinema “Visionario” alle 17.30. Nel sud-est della Cina vive la minoranza etnica dei Moso, una società ugualitaria matrilineare dove la donna anziana – dabu – guida la famiglia e trasmette il cognome materno ai suoi discendenti. La proiezione sarà accompagnata, grazie al coordinamento dell’associazione “SeNonOraQuando”, dall’intervento di Daniela Gerin, che ha vissuto un’esperienza diretta con la comunità Moso, e Antonella Riem, che presenterà “Il calice e la spada” recentemente ristampato, dove Riane Eisler propone un modello culturale fondato sulla collaborazione tra i sessi.
Ancora un libro dedicato alle tematiche di genere, mercoledì 11 marzo alle 18 in sala Corgnali, con la presentazione di “Abiura” di Giuseppina Minchella e Daniela Galeazzi, fresco di stampa edito da Kappa Vu e presentato dal direttore della biblioteca comunale Romano Vecchiet.
Ma anche la danza può essere un mezzo attraverso veicolare l’universo femminile. Giovedì 12 marzo alle 18.30 nell’ex Oratorio del Cristo (largo Ospedale Vecchio) la danzatrice di Arearea Marta Bevilaqua, moderata dalla giornalista Fabiana Dallavalle, presenteranno infatti un incontro, curato dalla Civica Accademia D’Arte Drammatica Nico Pepe, sulla danza e cultura del corpo per raccontare storie di donne straordinarie che hanno fatto di loro stesse vere opere d’arte, da Isadora Duncan a Martha Graham, da Carolyn Carlson a Pina Bausch e Marina Abramovic.
Venerdì 20 marzo, un accorato ricordo di Giulia, la partigiana Rosa Cantoni mancata qualche anno fa. In sala Ajace alle 18, infatti, verrà presentato il libro “I ricordi di Giulia. la storia di Rosa Cantoni” di Luigi Tessitori. Oltre all’autore interverranno anche Aida Talliente, attrice e autrice dello spettacolo teatrale “Sospiro d’anima – la storia di Rosa”, e la presidente dell’università delle LiberEtà Fvg Pina Raso. A moderare l’incontro, coordinato da Monica Emmanuelli, ricercatrice storica presso l’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione, sarà Antonella Lestani, vicepresidente della sezione ANPI Udine che ha organizzato la serata assieme all’Università delle LiberEtà e l’Ifsml.
Sabato 25 marzo alle 18 la sala Corgnali della Joppi ospiterà il professor Angelo Floramo, direttore dell’Antica biblioteca Guarneriana di San Daniele, invitato a Udine a presentare il libro, pubblicato quest’anno da Gaspari editore, “La danza delle stagioni” di Paola Milillo.
Il programma di Calendidonna si avvia a conclusione, sabato 28 marzo dalle 9.30 alla Casa delle Donne, con un nuovo appuntamento di “A tavola con Artura Factory”, pronto a proporre ricette facili e decorative per un divertente brunch di primavera.
Lunedì 30 marzo alle 18 in sala Ajace, ultima giornata con una conversazione a più voci sul tema “Stereotipi e pregiudizi dei mass-media nella rappresentazione del femminile”. Attorno allo stesso tavolo siederanno Fabiana Fusco, docente dell’università di Udine, esperta di linguaggio di genere, e Tommaso Cerno, direttore del Messaggero Veneto.