Il Bitcoin entra in Borsa Usa, la previsione che prima o dopo la “bolla” scoppi diventa pericolo reale

I Bitcoin al debutto in borsa a Chicago e la criptovaluta “vola”, per qualcuno è l'inizio di una nuova era per altri è l'inizio della fine. Lo scambio di future sulla criptovaluta è iniziato al Chicago Board Options Exchange (CBOOE). Gli scambi del nuovo Future sul bitcoin, con la sigla xbt, sono partiti alle 6 del pomeriggio ora di New York, mezzanotte in Italia. La valuta digitale era a 14.890 dollari ed e' immediatamente schizzata a 16.150 dollari per poi attestarsi sui 15.686 dollari. Una corsa che non si ferma: di ora in ora questo dato è in costante crescita. I bitcoin sono valuta virtuale creata dal nulla che basa la propria esistenza su un mercato reale di utilizzo e su chi ha investito, valuta reale, Euro o Dollari, scommettendo sulla nuova moneta e c'è chi giura che prima o poi qualcuno rimarrà con il cerino in mano. Ovviamente il pericolo che una bolla di tali dimensioni al suo implodere crei un effetto crollo domino sull'economia reale resta altissimo e c'è da giurare che in caso di default a pagare saranno i soliti noti. Così mentre gli esperti si dividono tra chi teme un improvviso crollo delle quotazioni e chi considera il bitcoin la nuova valuta globale, l'ennesimo record si è registrato sui mercati asiatici dove la criptovaluta ha superato quota 18 mila dollari. Eppure lo spettro della bolla è ben presente sui mercati, le banche in particolare continuano ad esprimere forti timori, proprio legati alla estrema volatilità della valuta digitale, agitando lo spettro di una bolla che potrebbe, dicono, ben presto esplodere. L'ultima a lanciare l'allarme è stata Deutsche Bank secondo cui un tracollo del bitcoin è uno dei principali fattori di rischio per i mercati nel 2018. La criptovaluta ha toccato nei giorni scorsi un picco di oltre 19 mila dollari, per poi riscendere ed ora risalire nuovamente. Entro il 18 dicembre, si prevede di iniziare a operare sulla piu' grande piattaforma di trading di derivati del mondo, la Cme, anch'essa con sede a Chicago, e per il prossimo anno è previsto anche il lancio sul mercato dei future del Nasdaq.
I rischi effettivamente sono alti anche perchè non vi è trasparenza. Nei giorni scorsi le grandi banche Usa hanno avvertito le autorità di controllo che il sistema finanziario non è preparato ad affrontare nell'immediato il lancio dei contratti future sulle criptovalute. La Futures Industry Association, l'associazione che raggruppa i grandi broker e cioè le grandi banche Usa, ha inviato una lettera alla Cftc, la Commodity Futures Trading Commission, l'autorità che la scorsa settimana ha autorizzato le Borse di Chicago, la CME Group e la CBOE Global Markets, a programmare nei prossimi 10 giorni il lancio di questi nuovi contratti future. Nella missiva si legge che una rapida introduzione dei future sul bitcoin "non ha permesso di allestire un'adeguata trasparenza" del lancio in pubblico di questi strumenti. Per i broker l'utilizzo di "questi nuovi prodotti non tiene conto dei rischi potenziali che stanno alla base del loro trading e va rivisto".