Bisio torna in scena con “Father and Son”

gIl 25 e 26 febbraio alle 21, Claudio Bisio, protagonista di una trionfale tournée italiana, sarà a Udine, al Teatro Nuovo per due serate in collaborazione con il Teatro Contatto 33.

Bisio incrocia lo sguardo acuto e irriverente di Michele Serra e delle sue due più recenti pubblicazioni, "Gli sdraiati" e "Breviario comico" e si confronta con un testo di grande forza emotiva e teatrale, comica ed etica al tempo stesso: "Father and Son".

Spettacolo di parola e musica in continua interazione, anche grazie agli interventi e commenti live di un duo di musicisti, Laura Masotto al violino e il friulano Marco Bianchi alla chitarra, reclutati dal compositore Paolo Silvestri. Father and son è anche una radiografa senza pudori e con un linguaggio in continua oscillazione tra il comico e il tragico, il rapporto padre e figlio. Dalle pagine di Michele Serra che si fanno racconto teatrale grazie alla regia di Giorgio Gallione, emerge infatti una riflessione raffinata e lucidamente ironica sul nostro tempo inceppato e sul futuro dei nostri figli, sui concetti, entrambi consumatissimi, di libertà e di autorità, che rivela in filigrana una società spaesata e in metamorfosi, ridicola e zoppa, verbosa e inadeguata.  Una società di “dopo-padri”, educatori inconcludenti e nevrotici, e di figli che preferiscono nascondersi nelle proprie felpe, sprofondare nei propri divani, circondati e protetti dalle loro protesi tecnologiche, rifiutando o disprezzando il confronto. Da questa assenza di rapporto nasce un racconto beffardo e tenerissimo, un monologo interiore (ovviamente del padre, verboso e invadente quanto il figlio è muto e assente) a tratti spudoratamente sincero. La forza satirica di Serra si alterna a momenti lirici e struggenti, con la musica in continuo dialogo con le parole. La società dalla quale i ragazzi si defilano è disegnata con spietatezza e cinismo: ogni volta che la evoca, il padre si rende conto di offrire al figlio un ulteriore alibi per la fuga. E' un mondo ritorto su se stesso, ormai quasi deforme, dove si organizza il primo Raduno Nazionale degli Evasori Fiscali, si medita di sostituire al Porcellum il ben più efferato Sputum, dove non è chiaro se i vecchi lavorano come ossessi pur di non cedere il passo ai giovani o se i giovani si sdraiano perché è più confortevole che i vecchi provvedano a loro. Scene e costumi sono di Guido Fiorato, le luci di Aldo Mantovani, per la produzione del Teatro dell’Archivolto di Genova.