Bancomat a secco a Berlino, causa sciopero

La Germania, la potente locomotiva dell'Europa, sta vivendo un curioso paradosso temporale: come alla fine degli anni '60 in Francia e nel resto dell'Europa, una serie di scioperi organizzati su tutto il territorio nazionale, rischia di metterla seriamente in ginocchio.

Sei giorni di sciopero continuativo rischiano di restare nella storia della Germania, ridando spessore e sostanza ad una forma di protesta che nel corso dei decenni aveva perso molto smalto, finendo per istituzionalizzarsi e confondersi con il potere costituito. Un fenomeno fin troppo evidente anche nel nostro paese, tanto da creare una crescente diffidenza verso la personificazione di tale strumento di protesta: i sindacati.

Protestare e, soprattutto, protestare uniti e organizzati resta ancora oggi uno strumento estremamente valido ed efficace, e lo sciopero dei mezzi di trasporto tedeschi lo sta dimostrando in queste ore.

Per coloro che sono ancora scettici sull'argomento, uno sciopero dei dipendenti di una società di sicurezza berlinese, finalizzato alla trasformazione a tempo indeterminato dei contratti di assunzione di una parte dei dipendenti. Tra i vari compiti di tale società vi è anche il rifornimento di contanti dei numerosi bancomat disseminati nella capitale. Risultato dello sciopero: centinaia di cittadini europei non riescono a prelevare contanti dagli sportelli automatici, l'unica e laconica risposta che ricevono è: "Il prelievo non può essere eseguito per assenza di contanti".

Un danno di immagine notevole per quella che uno dei centri nevralgici, anche finanziari, della Germania.