Bambino “mai nato” trovato nella bara di un vescovo. Ma le sepolture risalgono a 366 anni fa

Ci sarà di che far correre la fantasia, dalle ricostruzioni morbose a quelle sull'amore negato dall'abito talare. La vicenda, diciamolo subito,  non è proprio freschissima, si tratta di un caso di 366 anni fa, ma notizie è di oggi. Un gruppo di scienziati nel corso di lavori di studio sui corpi mummificati in Svezia, ha trovato un feto di cinque-sei mesi nella bara del vescovo della cattedrale di Lund, Peder Windstrup, sepolto appunto 366 anni fa. Il corpo del bambino, secondo gli esperti nato prematuro e senza vita, era sistemato ai piedi del capo della diocesi ed è stato scoperto nel corso della scannerizzazione del corpo mummificato dell’ecclesiastico, uno dei meglio conservati dell’Europa del XVII secolo. La notizia diffusa dal Guardian online racconta che l’annuncio della scoperta è stato fatto da Per Karsten, direttore del museo dell’università di Lund, secondo il quale la presenza del piccolo potrebbe indicare una relazione di parentela tra il bimbo mai nato e il vescovo.
Non è la prima volta che la bara di Peder Windstrup, teologo e scienziato tra i fondatori dell’università di Lund nel 1666, viene aperta. In passato sono state scattate anche delle foto in bianco e nero che non avevano però mai rivelato la presenza del feto. Gli scienziati svedesi hanno programmato anche una serie di test, compreso quello del Dna, per cercare di svelare il mistero della doppia sepoltura. Insomma l'episodio è curioso ma non certo una novità assoluta, ritrovamento di questo tipo non sono stati inusuali, infatti spesso alcune gravidanze indesiderate finivano “male” per il bambino proprio quando il pancione iniziava ad essere troppo evidente per essere celato anche dai larghi abiti del tempo. Avveniva spesso con i nobili che commettevano adulterio, ma evidentemente anche con gli ecclesiastici che non riuscivano ad evitare il richiamo della carne, anche se allo stato in assenza della prova del dna è prematuro sparare sentenze.