Attacco a Tunisi: La naturale escalation del terrore di un fanatismo lucidamente determinato

Non c'è sorpresa in quanto avvenuto a Tunisi. L'ennesimo attacco del terrore rivendicato dall'Isis è un episodio non sporadico al quale dovremo drammaticamente abituarci. Il terrorismo colpirà ancora e colpirà duro nel suo avvicinamento ad obiettivi sempre più vicini al cuore dell'Europa. Quelle del Califfato nero non sono infatti le solite minacce virtuali, sono minacce alle quali segue sempre l'azione concreta. Quella di Tunisi marca un ulteriore gradino nell'escalation del terrore, l'obiettivo è stato un museo, non una redazione di giornale colpevole, nella logica folle dell'Isis di crimine contro Maometto o un iniziativa pubblica, come nel caso dell'attentato in Danimarca, dove partecipava un personaggio già nel mirino dell'integralismo. Non era neppure un simbolo dell'occidente come quello delle Torri Gemelle. Quello di Tunisi è un attacco nel mucchio, simile a quello da noi conosciuto nella passata epoca delle stragi nere, da Bologna all'Italicus.

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