Assemblea di Confartigianato all’Expo, mugugni e critiche contro il governo Renzi

Già finito, sempre che ci sia stato, l'innamoramento fra il modo artigiano e Matteo Renzi. All’assemblea annuale di rappresentanza degli artigiani che stavolta si è tenuta all’Auditorium dell’Expo le critiche al premier non sono mancate: Dodici mila posti di lavoro al mese ma un milione in meno rispetto al 2008 sono dati che gridano vendetta, dicono gli artigiani. Insomma la contabilità di sette anni di Grande Crisi secondo Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato non lascia dubbi anche se è evidente che non si può addossare ogni colpa all'ultimo arrivato. Il combattivo numero uno degli artigiani alla presenza del ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, sfodera un linguaggio aggressivo, poco incline ai convenevoli. Apostrofa con parole poco concilianti la grande assente, il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, annunciata in pompa magna che aveva dato forfait a solo 18 ore dall’evento. Un governo, quello del premier Renzi, spiega Merletti nel suo intervento al vetriolo, molto attento ai nuovi linguaggi comunicativi, forse troppo. “Non possiamo accontentarci di qualche tweet pieno di entusiasmo” dice Merletti». “Quando vi incontro, cari colleghi imprenditori, dal Nord al Sud del Paese, - aggiunge il presidente di Confartigianato alla platea di associati - non scorgo ancora gli effetti della ripresa. Piuttosto percepisco, diffuse ovunque tra voi, tra noi, l’ansia e l’attesa di vedere concretamente realizzati quei cambiamenti di passo che il governo, negli ultimi mesi, ha ripetutamente annunciato”.
All’esecutivo Merletti riconosce che qualcosa si è mosso e si sta muovendo , ma che si è lontani dalla concretezza che serve. In cantiere c’è molto, ha aggiunto, “c’è il Jobs Act, c’è la riforma fiscale, c’è la riforma della pubblica amministrazione basterebbero questi tre argomenti per condensare la maggior parte delle attese degli imprenditori”. Eppure non basta, dice il leader degli artigiani o perché “nel 2015 gli italiani pagano 29 miliardi in più di tasse rispetto alla media dei cittadini dell’eurozona, 476 euro in più pro capite. Siamo al primo posto nell’Ue a 28 per crescita del peso delle tasse tra 2005 e 2015, +4,2 punti Pil”. Dati su dati Merletti impietosamente snocciola le problematiche economiche del Paese e quella che per lui è la vera soluzione del problema: “la priorità vada al taglio delle tasse, semmai fosse ancora necessario ripeterlo”.
L’intervento del titolare dell’Agricoltura è pacato, cerca di smorzare i toni, e pone l’accento su ciò che è stato messo in cantiere: “Il superamento del bicameralismo è un’operazione di cambiamento utile per l’Italia e questo è un fatto da incoraggiare - afferma -. Le riforme fatte per mettere in carreggiata alcuni nodi e risolverli sono una opportunità. Questa per me è la strada giusta”. Martina incassa più di unn mugugnio da una platea che evidentemente cerca risposte concrete e non pensa che le norme elettorali siano la ricetta per risoverli. Ma Martina incalza: “Il governo è qui ad ascoltare e a capire quale lavoro possiamo fare insieme in questo passaggio cruciale per l’Italia, con una nuova idea di Paese che non può prescindere dalla responsabilità collettiva”.