Applausi e contestazioni, anche l’Europarlamento si divide sul discorso di Alexis Tsipras

Il premier Alexis Tsipras è intervenuto al parlamento europeo di Strasburgo e ha rivendicato il risultato del referendum, sostenendo che il "No" deciso dagli elettori è stato un atto di coraggio e non di rottura con l'Europa. Tsipras ha poi affermato che gli aiuti arrivati fino ad oggi alla Grecia non sono andati al popolo, ma sono stati usati per salvare le banche europee, tedesche e francesi in primis ma anche le greche, ma pur sempre banche. Tsipras ha poi spiegato di voler eliminare le baby pensioni, ma ha confermato di voler essere libero di scegliere quali riforme portare avanti. Alla fine l’Europarlamento si trasforma nelle curve di uno stadio, con chi è pro e chi è contro Tsipras, con chi è per l’Europa e l’euro e chi resta euroscettico. Un applauso lungo ed intenso al termine del discorso ma divisivo, è quello dell’estrema sinistra e dell’estrema destra, anche se in realtà un certo apprezzamento ma tenuto a feno serpeggiava soprattutto fra i siocialdemocratici ma anche fra alcuni conservatori meno interessati agli affi teutonici. Tsipras con un discorso coraggioso e con l'orgoglio di chi si sente di rappresentare il proprio popolo, ha risposto per le rime al capogruppo del Ppe al Parlamento europeo, il tedesco Manfred Weber che gli rinfacciava di aver usato parole “inaccettabili” nei confronti degli europei che hanno prestato i soldi (i creditori internazionali sono stati definiti “criminali”) senza poi essersi scusato. Il premier Alexis Tsipras è intervenuto al Parlamento europeo. Ha chiesto di aprire un confronto sulla sostenibilità sul debito. "I soldi dati alla Grecia non hanno mai raggiunto il popolo, i soldi sono stati dati per salvare le banche europee e greche", ha detto, "dobbiamo trovare un compromesso positivo per evitare una frattura storica”.
Il premier greco, a Strasburgo, ha difeso il “No” nel referendum. “La scelta coraggiosa del popolo greco – ha insistito – non è una scelta di rottura con l'Europa, ma è la scelta di tornare ai valori che stanno alla base dell'Ue. Occorre rispetto per la scelta del nostro popolo”. “La mia patria – ha aggiunto – si è trasformata in un laboratorio sperimentale di austerità, ma l'esperimento non ha avuto successo. Rivendichiamo un accordo con i nostri alleati che ci porti direttamente fuori dalla crisi". La replica di Juncker è stta secca e non certo conciliante: per la Grecia, ha detto Juncker, “la Commissione aveva proposto un programma pluriennale di prestiti per 35 miliardi di euro. E' bene che si sappiano tutte le cose che sono state dette dietro quelle porte chiuse” ha replicato seccamnete il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker.
Dopo il discorso di Tsipras si sono saputi i termini della richiesta greca al Fondo Salvastati, in sostanza sono annunciate riforme in cambio di un prestito. In mattinata infatti l'Esm, European Stability Mechanism, il cosidetto Fondo Salvastati, ha ricevuto da parte del governo greco la richiesta di attivare un nuovo programma di sostegno finanziario. Nella lettera Atene propone di varare una serie di riforme, già la prossima settimana, sia sul fronte del "fisco" che del "sistema pensionistico". La risposta è stata freddina ma l'Eurogruppo esaminerà la richiesta e chiedera a Commissione Ue, Bce e Fmi l'impatto economico del programma e la necessità di finanziamento.
Le riforme promesse da Tsipras sono state spiegate nel suo intervento:"Ci sono distorsioni del passato che devono essere superate, come la questione delle pensioni - ha detto Tsipras - Vogliamo abolire le pensioni baby in un Paese che si trova in una situazione disastrosa. Servono le riforme, ma vogliamo tenerci il criterio di scelta su come suddividere il peso". Domenica è previsto un nuovo summit a 28 deciderà se accettare l’accordo o, scenario peggiore, sancire il fallimento del Paese.