APPELLO ONU ALLA SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE PER LA GESTIONE DEI FLUSSI DI MIGRANTI E RIFUGIATI IN LIBIA

Appello delle Nazioni Unite alla solidarietà internazionale per la gestione dei flussi di migranti e rifugiati in Libia.
Il direttore generale dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, William Lacy Swing, l'alto commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi, l'alto commissario per i Diritti Umani, Zeid Ra'ad Al Hussein, e il rappresentante speciale del Segretario Generale dell'ONU per la Libia, Martin Kobler, si sono incontrati nei girni scorsi a Ginevra per sottolineare la necessità di un approccio globale per affrontare la situazione dei migranti e dei rifugiati in Libia, nonché per aiutare le centinaia di migliaia di libici sfollati e colpiti dalla crisi.
Insieme a molti libici, migranti e rifugiati sono fortemente colpiti dai conflitti in corso e dall'interruzione dell'ordine pubblico in Libia. Un numero imprecisato di migranti e rifugiati, in particolare coloro che sono vittime dei trafficanti in Libia e quelli in stato di detenzione, sono sottoposti a gravi abusi e violazioni dei diritti umani.
Migranti e rifugiati sono trattenuti in stato di detenzione al di fuori di qualsiasi procedura legale e in condizioni che sono generalmente disumane. Sono esposti a malnutrizione, estorsione, torture, violenza sessuale e altri abusi.
I quattro rappresentanti delle Nazioni Unite sottolineano la necessità di una stretta cooperazione a livello regionale e internazionale e la necessità di guardare ai fattori chiave che danno origine ai flussi di migranti e rifugiati, migliorando allo stesso tempo i percorsi regolari.
A tal proposito, accolgono con favore iniziative volte a rafforzare la protezione dei diritti umani dei migranti e dei rifugiati, salvare vite umane in mare e affrontare le ragioni per le quali gli individui si affidano alla migrazione precaria e irregolare.
I quattro vertici lanciano un appello alla solidarietà internazionale per affrontare questa crisi, che coinvolge non solo la Libia, ma anche i Paesi di origine, di transito e di destinazione.