ANTIPIRATERIA: NAVE ESPERO TERMINA L’IMPEGNO NELL’OCEANO INDIANO

La fregata Espero della Marina Militare è rientrata in Italia, dopo quasi quattro mesi passati in Oceano Indiano e nel Golfo di Aden dove ha partecipato all’operazione antipirateria Atalanta.
Salpata lo scorso 25 marzo dal porto di Taranto – riporta la Difesa – nave Espero ha avuto un ruolo sostanziale nella Forza Navale Europea operando all’interno del bacino somalo, del golfo di Aden e dell’Oceano Indiano percorrendo circa di 23000 miglia nautiche. Tra le attività di rilievo vanno citate: la scorta al mercantile ARIS 13, piratato e sequestrato una decina di giorni prima e la partecipazione alla liberazione dell’equipaggio della M/V OS 35, in coordinamento con altre forze multinazionali operanti in area.
La nave, al comando del capitano di fregata Luigi Pirozzi, con un equipaggio di circa 190 persone, comprensivo dei team specialistici e mezzi della Brigata Marina San Marco, del gruppo Operativo Subacquei e della Componente Aerea della Marina Militare, è stata impegnata in missione di antipirateria a tutela della libera navigazione e del libero commercio sui mari.
Durante le soste in porto l’equipaggio di Nave Espero ha svolto numerose attività di “Capacity Building”, sostenendo sessioni di addestramento a favore delle marine locali con l’obiettivo di aumentare le capacità dei paesi dell’area di svolgere autonomamente la sorveglianza, assicurare la sicurezza marittima e coordinare e gestire le proprie risorse ittiche, ingaggiando sia le Autorità locali sia numerose imbarcazioni locali dedite alla pesca, per accrescere la reciproca conoscenza e al contempo aumentare il consenso della comunità locale nei confronti della forza navale europea.