Anno nuovo tragedie vecchie. Ancora naufragi e morti di migranti nell’Egeo

Anno nuovo tragedie vecchie. Ricomincia lo stillicidio di morti fra i migranti in fuga verso il sogno di un Europa che ormai appare terra promessa di libertà e benessere solo a chi disperato fugge da guerre e carestie, ma che in realtà è lontanissima, agli occhi di chi ci vive, da quegli ideali costitutivi che ne dovevano fare modello di convivenza fra diversità e che invece vede oggi sorgere sempre più muri e la recrudescenza di fascismi e movimenti xenofobi, per non parlare del primato della finanza sulla politica sociale. L'ennesima tragedia è avvenuta in quel tratto dell'Egeo che per tanti rappresenta la porta per l'Europa e che invece si tramuta, ormai con giornaliera cadenza, in un corridoio di morte. Almeno nove migranti, tra i quali diversi bambini, hanno perso la vita ieri quando l'imbarcazione su cui speravano di raggiungere la Grecia è miseramente affondata. Nessuno ha potuto aiutarli perchè nessuno si era accorto della loro presenza, perchè nessuno aveva pensato che qualcuno potesse prendere il mare con quelle condizioni meteo-marine.  Così i corpi sono stati riportati indietro dalla corrente che pietosamente li ha spinti indietro sulla costa come fantocci senza vita, come tanti novelli Aylan, il bimbo siriano la cui foto di annegato a faccia in giù davanti alla spiaggia di Bodrum,  aveva temporaneamente commosso il mondo e che però è stata già archiviata da tempo nella memoria dei più.

Aylan2Questi nuovi corpi sono stati trovati sulla spiaggia di un complesso residenziale nel distretto ai Ayvalik, nel nord-ovest della Turchia, a poche miglia nautiche dall'isola greca di Lesbo che probabilmente doveva essere il loro punto d'approdo.
L'imbarcazione era partita probabilmente da Smirne, una delle tante che sfuggono alle maglie larghe della sicurezza turca. Sul natante viaggiavano almeno 22 persone, il numero è incerto e potrebbero essere molte di più, ma è bastata una onda più forte del solito che la barca, condotta da marinai improvvisati si è capovolta. Certo fatali sono state le pessime condizioni meteorologiche, ma ancora più fatale è stata la disperazione di quelle famiglie che pur di avere una possibilità di salvarsi da persecuzioni vecchie e nuove,  hanno affrontato la roulette russa di una traversata impossibile se non per marinai esperti, non certo alla portata di chi il mare l'aveva probabilmente visto per la prima volta da pochi giorni. Così solo otto persone sono state poi tratte in salvo dalla Guardia costiera turca che sta conducendo operazioni di ricerca in mare, mentre la polizia sta perlustrando un lungo tratto di  costa nella speranza di imbattersi in qualche superstite e non solo in corpi gonfi d'acqua marina.
Con il naufragio odierno si allunga la lista, secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), sono circa 700 le persone decedute e disperse nel 2015 durante la traversata del mar Egeo, sempre secondo l'Oim, un milione di migranti è arrivato in Europa lo scorso anno. Ora con il 2016 la conta riprende con queste prime morti che non saranno certo le ultime perchè in realtà i migrant sono arma di pressione politico-militare e gli egoismi nazionali albergano nella “civile” Europa così come nell'infuocato medio oriente.

Fabio Folisi