Aleppo come Staligrado: Dopo i bombardamenti Assad lancia l’offensiva via terra
Tuona sempre di più il cannone ad Aleppo. Le truppe siriane fedeli a Bashar al Assad da ieri mattina hanno lanciato un assalto di terra sulla città. L’attacco arriva dopo cinque giorni di intensi bombardamenti dell’aviazione siriana e russa che hanno causato centinaia di morti civili. In particolare sono stati colpiti una panetteria e un importante ospedale nella parte controllata dai ribelli. Il radiologo Mohammed Abu Rajab riferisce di macerie cadute sul reparto terapia intensiva, dove sono ricoverati i pazienti. L’ultimo raid sarebbe avvenuto prima dell’alba, intorno alle 4. Secondo Unicef inoltre le ultime esplosioni avrebbero dato il colpo di grazia a quanto rimaneva dell’acquedotto con il risultato che vi sarebbe acqua contaminata per 100mila bambini. Gli intensi attacchi hanno infatti danneggiato le stazioni di pompaggio dell’acqua che fornivano acqua pulita a 250mila persone nella parte orientale della città di Aleppo. Scrive l’Unicef: “oltre 100mila bambini sono stati costretti a bere acqua da fonti non sicure, o da fori superficiali nelle tubature o da pozze d’acqua che fuoriusciva dai tubi rotti”. Il rischio di contagio di malattie infettive è altissimo.
Nelle ultime tre settimane e mezzo Aleppo è rimasta completamente accerchiata dalle truppe che sostengono Assad. I rifornimenti di cibo e medicine sono stati interrotti e il rischio è che molto presto finiscano tutte le scorte. Gli aiuti umanitari che sarebbero dovuti arrivare durante la tregua firmata da Stati Uniti e Russia – e collassata dopo solo una settimana – non sono mai arrivati e uno dei pochi convogli che avevano ricevuto l’autorizzazione dal governo siriano per avvicinarsi alle zone di Aleppo è stato bombardato dalle forze che sostengono Assad. Finora nella guerra in Siria – iniziata nel 2011 con le proteste contro il regime di Assad – sono state uccise 500mila persone, metà dell’intera popolazione siriana ha dovuto lasciare le proprie case e quasi 5 milioni di persone hanno lasciato il paese.
Ora la situazione rischia di aggravarsi visto che gli aspri combattimenti sono anche via terra e interessano alcune delle zone orientali di Aleppo. L’offensiva militare è stata trionfalmente annunciata dal governo di Assad ed è finalizzata alla riconquista della parte orientale di Aleppo, che dal 2012 è sotto il controllo di diversi gruppi ribelli. I bombardamenti degli ultimi giorni, secondo varie fonti, sono stati di un’intensità mai vista prima. Aerei russi e siriani hanno scarico ogni tipo di ordigno colpendo in maniera indiscriminata tanto che dall’Occidente e dall’ONU sono stati già bollati come “crimini di guerra”.
La televisione statale siriana ha detto che le forze fedeli al regime – che comprendono quello che rimane dell’esercito regolare di Assad ma anche da migliaia di miliziani stranieri, in particolare truppe che fanno capo alle Guardie della Rivoluzione iraniane alleate di Assad – hanno conquistato il quartiere di Farafra, vicino alla cittadella medievale di Aleppo. Ma la notizia viene invece smentita da fonti dei ribelli ancora asserragliati a difesa della città, un tam tam che arriva da diversi account su social media legati a combattenti dell’opposizione. Secondo questi osservatori, che però non sono certo indipendenti come del resto i governativi, il governo Assad sta esagerando la portata dei suoi successi. Sarebbe cioè un operazione di propaganda, ma finte non lo sono certo le bombe e le devastazioni provocate dai bombardamenti.