Al traguardo lo storico accordo con l’Iran sul programma nucleare. Cambiano gli assetti geopolitici. Israele minaccia azioni

L'Iran e il 5+1 hanno raggiunto un accordo definitivo a Vienna sul programma nucleare di Teheran: lo ha riferito un diplomatico iraniano. Il fatto che, pur se ufficiosamente, la notizia sia stata fatta trapelare da parte iraniana, la dice lunga, perchè in queste cose nulla è un caso. La notizia verrà ufficializzata invece nelle prossime ore così come i termini precisi dell'accordo che sarà da analizzare attentamente perchè, come è noto, il “diavolo” si annida nei particolari. In ogni caso sembra proprio una buona notizia che potrebbe modificare gli assetti geopolitici del mondo ma con le incnognite che le “rivoluzioni” si portano dietro. La prima incognita ha infatti un nome “Israele che non è certo contenta che la situazione fra occidente e Iran si sia scongelata, anche se sarà da vedere fino a che punto.
"Tutto questo duro lavoro ha pagato e abbiamo raggiunto un accordo", ha spiegato il diplomatico di Teheran che vede nell'allentamento delle sanzioni economiche al suo paese una occasione di sviluppo. Questa mattina come detto, sarà a Vienna la riunione plenaria dei ministri degli Esteri di Iran e di quelli di Cina, Francia, Germania, Gran Bretagna, Russia e Stai Uniti con l'Alto rappresentante della politica estera dell'Ue, Federica Mogherini, che dovrebbe suggellare l'intesa.
Ora pare che l’accordo includa un compromesso tra Washington e Teheran che permetterà agli ispettori Onu di visitare i siti militari iraniani. L’accesso tuttavia non verrebbe però necessariamente garantito in tutti i casi, e Teheran a richiesta avrebbe il diritto di appellarsi ad un tavolo arbitrale composto dall’Iran e dalle potenze del “5+1”. In ogni caso gli analisti già preannunciano anche stravolgimenti economici bel settore energetico con un calo pesante del prezzo del greggio che non farà piacere a molti produttori, perchè l'Iran immetterà un milione di barili in più all'anno su un mercato già saturo. Grandissimi anche gli impatti geopolitici che bisognerà vedere se e quanto gli Usa in campagna elettorale per le presidenziali riusciranno a gestire. Non solo  Israele che non avrebbe mai voluto si arrivasse all'accordo e che potrebbe decidere azioni di disturbo e non tutte alla luce del sole, ma anche  l'Arabia Saudita da sempre  in competizione per l'egemonia del Golfo Persico.  Conseguenze economiche vi saranno  anche per la Russia che sarà colpita dai prezzi più bassi del petrolio ma che potrà compensare proprio grazie alle forniture militari e non all'Iran che avrà molti più capitali da spendere sui mercati anche se in realtà la fine dell'embargo sulle armi non sarà immediata. Resterà in vigore per altri 5 anni e sarà allentato gradualmente lasciando per ultime le armi a "largo raggio".  La notizia dell'accordo comunque non è un fulmine a ciel sereno, già nel pomeriggio di lunedì il presidente iraniano Hassan Rohani aveva dato l’impressione che ormai fosse fatta per poi negare, su Twitter aveva scritto: “l’accordo sull’Iran è la vittoria della diplomazia e del rispetto reciproco sull’ antiquato modello dell’esclusione e coercizione”, ma nel giro di pochi minuti il suo tweet è stato cancellato, salvo poi essere rilanciato, però con un grande “se” all’inizio come per far credere che il primo Tweet fosse viziato da un colossale refuso.
Secondo le indiscrezioni l’ostacolo principale era l’embargo sulle armi convenzionali e missili balistici, che Teheran ha chiesto di revocare immediatamente trovando alleanze nella Russia e nella Cina che sono i tradizionali fornitori di armi all’ Iran. Contrari soprattutto gli Usa preoccupati non tanto dalla questione squisitamente militare ma dalla tenuta politica dei loro alleati nella regione mediorientale, soprattutto Israele. Del resto anche ieri il premier israeliano Benyamin Netanyahu aveva ribadito tutta la sua contrarietà ed ostilità all’intesa arrivando perfino alle minacce “ci siamo impegnati ad impedire all’Iran di dotarsi di armi atomiche e questo impegno è ora valido più che mai” aveva chiosato facendo intravedere perfino scenari militari. Insomma la partita non è finita, sembra essere arrivata alla conclusone solo di una prima mano.