Affidamento dei servizi scolastici del Comune di Aviano segnalato a Raffaele Cantone

Solo gli addetti ai lavori e pochi altri sanno che esiste un Comitato Paritetico Regionale Fvg per la Cooperazione Sociale costituito ai sensi del contratto collettivo nazionale della cooperazione sociale e del Contratto integrativo regionale. Questo comitato di cui fanno parte Agci-Solidarietà, Federsolidarietà-Confcooperative, Legacoopsociali, Fp-Cgil, Fp-Cisl, Fisascat-Cisl ed Fpl-Uil , svolge attività di Osservatorio sugli appalti del settore, promuovendo l’informazione presso le stazioni appaltanti e segnalando loro, ed alle autorità superiori, eventuali incongruenze e difformità.
E’ in questo contesto che con una nota stampa il Comitato, unitamente alle OO.SS. territoriali del Pordenonese, ha reso noto di aver segnalato all’Amministrazione Comunale di Aviano una procedura definita “discutibile” sotto diversi punti di vista, relativa all’affidamento del servizio gestione dei servizi di pre scuola, post scuola ed accompagnamento scolastico presso le scuole dell’infanzia, le scuole primarie e la scuola secondaria di primo grado. “Procedura, si legge nel comunicato stampa, che “che mischia, a nostro avviso strumentalmente, forme di convenzionamento relative al volontariato con forme di affidamento di servizi che hanno carattere di continuità, ripetitività e vincoli di orario tipici del lavoro dipendente”. Riteniamo che ci sia infatti una diversità radicale tra i servizi che vanno appaltati, e le attività - che non possono avere eguali caratteristiche strutturali - che possono essere affidate in convenzione a volontari. I quali ultimi non possono venir retribuiti (se non per effettive spese vive documentabili a piè di lista) né hanno obblighi di continuità di prestazione. Cosa del tutto diversa dallo svolgere un servizio, per lo svolgimento del quale si è retribuiti conformemente ad obiettivi ed obblighi stringenti”.
“Abbiamo quindi contestato – si legge nelal nota del Comitato, con le lettere le modalità della procedura, citando ampiamente quali siano le direttive al proposito dell’ANAC presieduta dal dott. Raffaele Cantone (cui abbiamo segnalato la cosa). Chiedendo l’annullamento della procedura.
Ed abbiamo successivamente segnalato agli organismi ispettivi della Direzione Territoriale del Lavoro, INPS ed INAIL, la palese irregolarità di una situazione, in cui personale con un regolare contratto di lavoro presso una cooperativa sociale è stato sostituito da volontari, che noi riteniamo essere in realtà qualcos’altro: cioè personale retribuito in forme anomale, a discapito dei loro diritti, ma anche in danno erariale per mancate entrate fiscali e per i contributi assicurativi e previdenziali.
Va sottolineato che stiamo parlando di servizi che comportano una spesa annua di 21.000 euro, cifra non irrisoria e di gran lunga superiore a quella che servirebbe per rimborsare le spese agli eventuali volontari (e ci domandiamo veramente: quali potrebbero essere ?). Di fronte a tutto ciò il Comune di Aviano, a tutt’oggi, continua a rimanere fermo sul proprio operato, adducendo discutibili giustificazioni formalistiche. Dietro a queste sta la perdita di due posti di lavoro, oltre che delle ore supplementari di almeno altre due unità utilizzate per le tempestive sostituzioni necessarie, senza le quali si rischia letteralmente di “perdere i bambini per strada”.
“Tre considerazioni, infine, si legge nella nota, la prima è che il volontariato è una cosa seria, un bene comune tanto quanto la cooperazione sociale: nessuno dei due va strumentalizzato per risparmi di spesa che in realtà rischiano di trasformarsi in un lucro privato a scapito dei
diritti dei lavoratori. La seconda è che, in questo modo, si precarizzano ed allontanano dal campo
professionale servizi delicati, a contatto con utenza “sensibile” e bisognosa di stabilità e di lavoratori soddisfatti e responsabili. Non riusciamo a vedere un minimo di interesse pubblico in nessuno di questi due fatti. La terza (provocatoria) è che – se al Comune di Aviano interessa tanto
valorizzare il ruolo del volontariato – gli amministratori potrebbero iniziare loro a dare l’esempio, facendo risparmiare alla collettività innanzitutto i loro compensi (che costavano nel 2014 quattro volte il valore della procedura in oggetto) ed i dipendenti interessati – se l’avessero percepito – potrebbero rinunciare all’incentivo derivante dal “risparmio” ottenuto sulla pelle degli operatori che sono rimasti senza lavoro.