Centrale di Monfalcone: basta col carbone

Il problema dell'inquinamento prodotto dalla centrale termoelettrica di Monfalcone è stato al centro di un incontro ad hoc che si è svolto oggi nella cittadina giuliana. Presente l'assessore all'ambiente del Fvg, Sara Vito, i rapresentanti dei quartieri di Monfalcone, il presidente della Provincia di GOrizia, Enrico Gherghetta, i tecnci dell'Arpa con il direttore generale Luca Marchesi e altre autorità locali.

L'assessore ha illustrato quanto è stato fatto negli ultimi anni dall'Amministrazione regionale sul tema della qualità dell'aria in termini di controllo, studio e misure di prevenzione, anche in riferimento alla Centrale termoelettrica di Monfalcone. "Per capire quale potrà essere il futuro di questa centrale - ha ricordato Vito - è necessario affrontare l'argomento della produzione di energia elettrica. Per questo la Regione ha recentemente approvato il Piano Energetico Regionale (PER), ora sottoposto a consultazione pubblica". "Con questo piano - ha evidenziato - si individuano le strategie di sviluppo energetico del Fvg; per la centrale termoelettrica di Monfalcone si prospetta finalmente il superamento dell'impiego del carbone, attraverso una fase di transizione, condivisa con il gestore dell'impianto, che prevede l'utilizzo del gas e/o di fonti energetiche rinnovabili". I tecnici di Arpa hanno poi presentato un aggiornamento sullo stato della qualità dell'aria nel Monfalconese, che non presenta criticità ed è in linea con lo standard regionale. Inoltre, i livelli di inquinanti rilevati nella zona sono risultati sempre inferiori ai valori limite o alle soglie di attenzione e di allerta previsti dalle vigenti normative statali e comunitarie. Nel corso dell'incontro è stato presentato un progetto innovativo di biomonitoraggio con licheni che dà continuità allo studio già realizzato e concluso da Arpa e Università di Trieste. Per Vito, questa attività potrebbe diventare un interessante progetto di educazione ambientale attiva, da proporre agli studenti delle scuole superiori. Infine è stato presentato il cronoprogramma dei lavori condotti dall'Osservatorio Ambiente e Salute dell'Arpa che, entro l'anno, produrrà il primo studio di epidemiologia ambientale sull'area del Monfalconese con i dati degli eventuali impatti dell'inquinamento sulla salute della popolazione. Lo studio riguarderà le patologie correlabili all'inquinamento atmosferico, come il tumore del polmone e della vescica, l'infarto miocardico acuto e le interruzioni spontanee di gravidanza.