Lo Stato si prepara a fare cassa vendendo 686 immobili

Lo Stato è sempre alla ricerca di nuove risorse per far fronte alla enorme spesa pubblica, una sorta di buco nero che non smette mai di crescere. Una dei modi meno antipatici (per i cittadini) per fare cassa è quello di vendere parte dell'immenso patrimonio pubblico, di proprietà di Stato, Regioni, Province e Comuni. Nell'ambito del progetto "Proposta Immobili 2015", l'iniziativa lanciata dal Ministero dell'Economia e dal Fisco ad aprile, ha concluso la sua prima fase con la selezione di 686 immobili pubblici da immettere sul mercato entro l'anno, con l'indicazione dei percorsi di valorizzazione e dismissione.

L'elenco riguarda immobili dislocati sull'intero territorio nazionale, a livello di macro-area: nelle regioni del Centro-nord: 92 in Piemonte, 87 in Abruzzo, 79 in Lombardia, 73 in Toscana, 52 in Sicilia, 51 in Veneto, 49 in Liguria, 45 in Emilia Romagna, 40 in Campania, 33 in Puglia, 28 nel Lazio, 18 nelle Marche, 15 in Friuli Venezia Giulia, 11 in Umbria, 7 in Sardegna, 2 in Trentino Alto Adige e Calabria, 1 in Basilicata e Valle d'Aosta. Si tratta di immobili di tutte le tipologie che variano per dimensioni e caratteristiche: castelli, ville, ex caserme, ex ospedali, scuole, teatri, conventi, palazzi, edifici storici, alberghi, impianti sportivi.
Terminata la fase di candidatura degli immobili, è già in corso quella successiva con l'attività di analisi e raccolta di ulteriori dati e informazioni per ogni singolo immobile, che terminerà il 31 luglio prossimo. Alla fine verranno definite la modalità di valorizzazione o cessione dei diversi beni mediante gli strumenti e le procedure disponibili dalla normativa vigente. Il tutto nel rispetto delle norme e della massima trasparenza. Almeno si spera.