25 APRILE, MATTARELLA: E’ SEMPRE TEMPO DI RESISTENZA
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione del 71° anniversario della Liberazione, si è recato stamani all’Altare della Patria dove ha deposto una corona d'alloro. Il Capo dello Stato è stato accompagnato dal Presidente del Senato Piero Grasso, dal Presidente della Corte costituzionale Paolo Grossi, dal Vicepresidente della Camera Simone Baldelli, dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, dal Ministro della Difesa Roberta Pinotti.
NSuccessivamente, Mattarella si è recato a Varallo, città insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare. Al suo arrivo ha reso onore al "Muro dei Fucilati" nel locale cimitero, deponendovi una corona d’alloro al Cimitero.Una cerimonia di celebrazione ha poi avuto luogo nel teatro comunale aperta dall'esecuzione dell'Inno nazionale da parte degli alunni delle scuole elementari e medie dell'Istituto Comprensivo di Varallo.
"È sempre tempo di Resistenza”, ha detto Mattarella, concludendo la cerimonia, spiegando che “ È tempo di Resistenza perché guerre e violenze crudeli si manifestano ai confini d'Europa, in Mediterraneo, in Medio Oriente" . "Questo giorno di festa” ha aggiunto il Presidente della Repubblica “è la festa della liberazione, è la festa della libertà, Pertini annunciò l'avvio di un nuovo cammino democratico. Libertà che è nata qui su queste montagne.”
“In questo 2016 “ ha, poi, aggiunto Mattarella, “ricordiamo i 70 anni dal referendum costituzionale.Il 2 giugno 1946 divenne così la conclusione di un percorso e, allo stesso tempo, un punto di partenza. Punto di partenza, per lo sviluppo di quel confronto che avrebbe poi portato, un anno e mezzo dopo, alla Costituzione, con i suoi valori personalisti e solidaristici. Conclusione di un percorso, legato all'idea mazziniana, nel Risorgimento (e condivisa da Gioberti), di un patto nazionale dettato da una Costituente, essenziale per la nuova Italia unita".
“Il 25 aprile 1945 e i giorni immediatamente successivi segnarono il ritorno alla democrazia in Italia, la sconfitta del nazifascismo in tutta Europa, la possibilità che il nostro Paese e tutta l'Europa sviluppassero in pace. C'è motivo di festa, dunque, oggi, per la rifondata identità italiana ed europea, per fare memoria della insurrezione generale proclamata dal Comitato nazionale di Liberazione Alta Italia, che portò a scacciare il nemico dalle principali città del Nord. Una festa “ ha, quindi, concluso il Capo dello Stato “che appartiene a tutti gli italiani amanti della libertà.