Cultura; “La geografia regionale dei dittatori: le idee di Hitler sull’Italia e di Mussolini sulla Germania”, dibattito ad Amburgo

Germania e Italia sono state dal 1936 con il cosiddetto Asse e dall'inizio del 1939 con il Patto d'acciaio i più stretti alleati in Europa durante il secondo conflitto mondiale. Hitler aveva voluto fin dagli inizi della sua carriera politica l'Italia come alleato e fece ogni sforzo per avere con sé Mussolini. Il Duce, invece, rifiutò di rispondere al richiamo di Hitler, poiché riteneva che le ideologie simili dei due movimenti non potessero essere la base per una fusione politica. Solo quando l'Italia, dopo l'attacco all'Etiopia e le successive sanzioni internazionali, rimase senza altri alleati che Mussolini, volente o nolente, firmò la fatale alleanza. Se ne discute oggi alle 19:00, all’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo dove viene ospitata la conferenza dello storico Jobst C. Knigge dal titolo: “La geografia regionale dei dittatori: Le idee di Hitler sull’Italia e di Mussolini sulla Germania”. La conferenza, dunque, tratterà dei diversi approcci dei due dittatori verso il paese dell'altro: quale immagine aveva Hitler dell'Italia e quale Mussolini della Germania e come queste hanno influenzato le rispettive azioni e decisioni. Jobst. C. Knigge è nato ad Amburgo nel 1944. Dopo i suoi studi in storia, sociologia e romanistica ha lavorato come giornalista e corrispondente a Roma, Londra e Bruxelles. Da quando è andato in pensione lavora come storico ed ha pubblicato diversi saggi dedicati alla storia italo-tedesca del XX Secolo.