Turchia al voto, sale la tensione: morti e feriti al comizio di un deputato governativo a Suruc, cittadina a maggioranza curda.

suruc-l'attentato del 2015. Foto di repertorio

È di almeno quattro morti e di otto feriti il bilancio di un grave episodio di violenza che insanguina la campagna elettorale in Turchia, a meno di 10 giorni dalle elezioni generali in programma il 24 giugno. Lo riferisce l'agenzia AsianNews. L’incidente è avvenuto nel sud del Paese a Suruc, cittadina a maggioranza curda  ai confini con la Siria ed è destinato ad innalzare ancor più la tensione in una nazione che negli ultimi due anni è stata teatro di una durissima repressione governativa in seguito al fallito golpe del luglio 2016.  Suruc fra l'altro nel luglio 2015 fu teatro di un gravissimo attentato attribuito all'Isis ma sul quale vi sono molte ombre.  Una boma fece 32 morti, e oltre a un centinaio di feriti. L'esplosione avvenne  nella mattinata del 21 luglio  devastando  il giardino del centro culturale curdo Amara  dove era in corso una conferenza di giovani volontari socialisti sulla ricostruzione di Kobane.

Ora i disordini "elettorali" con il presidente Recep Tayyip Erdogan alla ricerca di un secondo mandato. Lo scorso anno il leader turco ha promosso un referendum sul presidenzialismo vinto con margine risicato e accuse di brogli, che ne ha ampliato i poteri. Come accennato le violenze avvenute  sono divampate nella cittadina a maggioranza curda di Suruc, vicino al confine con la Siria, e hanno coinvolto lo staff del deputato del partito di governo Akp Ibrahim Halil Yildiz, in zona per un comizio elettorale. Testimoni oculari parlano di colpi di arma da fuoco esplosi contro le persone; tuttavia, sulla vicenda vi sono pareri discordanti fra loro.

Giornali e stampa filo-governativa riferiscono che un gruppo non meglio identificato avrebbe attaccato Yildiz e i suoi sostenitori, con bastoni e coltelli. Le agenzie di Stato Anadolu e Dogan parlano invece di colpi di fucile.  Per i media vicini al presidente, dietro l’attacco vi sarebbero i sostenitori del partito curdo Hdp. E, fra le persone uccise, vi sarebbe anche il fratello del parlamentare. Diversa la versione fornita da alcuni organi di informazione locale, vicini ai curdi. A colpire sarebbero state le guardie del corpo del deputato, le quali avrebbero aperto il fuoco in un mercato della città dopo che il politico aveva ricevuto un accoglienza “ostile” da parte dei negozianti dell’area.

Infine, il racconto dell’ufficio del governatore della provincia di Saliurfa - nella quale sorge Suruç - riferisce di una “bagarre” che è divampata “fra due diversi gruppi” durante una visita del deputato ad alcune fabbriche. E che tre persone sono state uccise e nove ferite in un “incidente” che si è verificato poco dopo la partenza. Una delle persone ferite sarebbe deceduta poco dopo il ricovero. Fonti della sicurezza parlano di almeno dieci arresti fra la popolazione. Durissimo il commento del co-leader del partito curdo Pervin Buldan, che condanna le uccisioni e aggiunge: “Si vede che qualcuno cerca di fomentare la gente con provocazioni” per arrivare allo scontro.

Il presidente Erdogan ha subito imputato la responsabilità delle violenze ai membri del partito curdo Hdp, aiutati da miliziani del Pkk (il Partito curdo dei lavoratori), fuorilegge in Turchia e considerati “terroristi”. Nel luglio 2015 un attacco rivendicato dallo Stato islamico (SI, ex Isis) a Suruc aveva causato 34 morti. Ankara ne aveva approfittato per lanciare una “guerra al terrorismo” che ha preso di mira non solo l’Isis, ma anche gli esponenti del Pkk.