SVIZZERA NELL’UE? PROBLEMI DOPO IL ‘DIVORZIO’ INGLESE

C'erano già problemi nella trattativa per l'ingresso della Svizzera nel mercato unico dell'Ue, ma ne sono sorti altri per effetto del 'divorzio' inglese dalla Comunità, sancito dalla brexit un mese e mezzo fa. Ma anche per il 'muro' anti-profughi deciso da Berna, il che ha determinato l'invasione della stazione di Como dove i disperati sono stati rimandati dalla polizia elvetica.

Dietro il negoziato vi sono interessi giganteschi, dal cioccolato ai prodotti finanziari. La Confederazione è infatti il quarto partner commerciale dell'Europa unita, che a sua volta è il primo per Berna. Nel Paese lavorano ogni giorno 230 mila frontalieri e risiedono oltre un milione di cittadini dei vari Stati dell'Unione, con l'aggiunta dei ricercatori del Cern, il laboratorio di fisica più importante del Pianeta.
Come dicevamo, problemi ce n'erano già in passato. Infatti il 9 febbraio 2014 i cittadini elvetici, con il 50,3% al referendum, votarono per fermare l'immigrazione di massa, porre freni ai permessi di residenza e di lavoro, limitazione dello 'stato sociale' per gli stranieri, corsia preferenziale per l'assunzione degli svizzeri.
Era chiaramente la violazione del principio fondamentale su cui si fonda la Comunità europea, cioé la libertà di circolazione di persone e merci. Ma c'era una scappatoia, un appiglio per aggirare questa 'clausola ghigliottina'. E qui entrano in gioco la Gran Bretagna e l'effetto brexit.
Bruxelles, per aiutare l'allora Premier inglese David Cameron a sconfiggere gli euroscettici al referendum, aveva concesso a Londra un freno all'immigrazione. E a questo avrebbe infatti voluto ricorrere anche la Svizzera. Ma il voto sulla brexit ha mandato tutto a rotoli.
Infatti la Ue non può permettersi di fare adesso concessioni a Berna poiché ciò avrebbe effetti anche sulla trattativa che presto comincerà sui rapporti Comunità-Gran Bretagna nel dopo-brexit.
E alllora? Tutto potrebbe arenarsi, a cominciare dal progetto di un tunnel sotto il Sempione. Per affrontare il problema e superare l'impasse, il 19 settembre Juncker incontrerà il Presidente elvetico Schneider-Ammann a Zurigo.
Ma già adesso ben 130 mila cittadini svizzeri hanno chiesto di indire un bis del referendum dell'anno scorso. E a quel punto l'Ue non avrebbe scampo di fronte all'esito del voto.

AUGUSTO DELL’ANGELO

Augusto.dell@alice.it