NO PELLEGRINAGGI DI NOSTALGICI ALLE CASE DI HITLER E DEL DUCE

Braunau sull'Inn, piccola cittadina austriaca al confine con la Germania, e Predappio, paesotto in provincia di Forlì, hanno una cosa in comune: hanno dato i natali ai due dittatori del secolo scorso, Adolf Hitler e Benito Mussolini. E lì si trovano le loro case, da sempre 'santuari' di nostalgici neo-nazisti e neo-fascisti, in Italia sempre meno anche se a Predappio c'è anche il cimitero in cui è tumulato il Duce, accanto alla moglie Rachele e al figlio Vittorio, morto giovane in un incidente.

Il Governo austriaco dopo tanti anni è corso ai ripari, ha comprato e quindi espropriato la dimora al numero 15 di Salzburger Vorstad in cui nacque il Fuehrer. E' un disegno di legge che in settembre sarà sottoposto all'approvazione del Parlamento.
A parte i nostalgici, l'unica insoddisfatta della decisione è la proprietaria della casa, che così perderà la sua 'gallina dalle uova d'oro', che le fruttava quasi 5 mila euro al mese. Avrà comunque un congruo indennizzo, che sarà calcolato sulla base dei criteri adottati per gli espropri per opere ferroviarie.
Sta quindi per finire la maledizione che per decenni ha colpito questa accogliente cittadina, il cui nome è sempre stato associato a Hitler, che comunque qui visse soltanto i primi tre anni della sua vita.
La casa in cui vide la luce 'l'uomo con i baffi' ha superato indenne due guerre mondiali e anche i bombardamenti alleati, che avevano raso al suolo gran parte dell'Austria. Non dà segni di cedimento, ma da sempre angustia le autorità locali e nazionali in quanto meta di pellegrinaggio di nazisti vecchi e nuovi.
Subito dopo il conflitto 1939-'45 aveva ospitato un istituto per disabili, ma poi è stato chiuso perché sarebbero stati necessari interventi strutturali che la proprietaria non era in grado di pagare. Lo Stato ha comunque continuato a passarle l'affitto ogni mese, 4.800 euro per 800 metri quadrati, anche se l'edificio era vuoto, purché non finisse in altre mani. Ne avrebbero infatti potuto fare un mausoleo in memoria di Hitler.
Non è stato facile per il Governo di Vienna venire a capo della questione, ma poi la decisione è stata presa, con l'aiuto di autorevoli costituzionalisti, con questa motivazione: “così si impediscono definitivamente la preservazione, la promozione e la diffusione dell'ideologia nazional-socialista”.
E ora che si farà della casa? Il ministro degli Interni vorrebbe farla radere al suolo, ma la facciata ha un pregio architettonico e quindi è tutelata. E allora, come si fa in Italia per i casi spinosi, si è preso tempo istituendo una commissione di storici che con calma studierà il caso e poi proporrà una soluzione.

AUGUSTO DELL’ANGELO

Augusto.dell@alice.it