Incidente al bus Erasmus in Catalogna. Riaperto il caso e disposte nuove indagini. La soddisfazione di De Monte

Il tribunale spagnolo di Amposta, in Catalogna, ha deciso di riaprire l’investigazione penale sull’incidente del bus con a bordo le ragazze Erasmus costato la vita nel marzo scorso a 13 studentesse, sette delle quali italiane. Tra le vittime dell’incidente anche la studentessa friulana Elisa Valent, 25 anni che studiava all’Università di Padova e da qualche mese si era trasferita appunto per Erasmus a Barcellona. La corte spagnola ha accettato il ricorso contro l’ archiviazione presentato lo scorso novembre dalle famiglie delle vittime. E’ stato disposto che una nuova inchiesta verrà svolta e che in particolare un nuovo giudice istruttore dovrà procedere all’interrogatorio dell’autista del bus, rimasto gravemente ferito nell’incidente, che non era stato sentito dal precedente magistrato che si era accontentato dei verbali della polizia. A rendere nota la decisione anche la nota diffusa dalla europarlamentare Isabella De Monte, che un mese fa aveva presentato un’interrogazione alla Commissione Ue sulla tragedia. “La riapertura delle indagini sulla tragedia del bus Erasmus in Spagna è una notizia positiva che serve a dare giustizia alle famiglie e a far luce sull’incidente”, ha scritto la De Monte.
Nell’interrogazione De Monte aveva sottolineato che “è necessario che la Commissione intervenga per fare chiarezza, anche alla luce della prematura archiviazione del procedimento penale a carico dell’autista, che ha suscitato numerose perplessità”. Rispondendo a una precedente interrogazione, con la quale si chiedeva alla Commissione Ue di verificare con Madrid se il conducente e la compagnia di trasporti avessero ottemperato a tutte le prescrizioni di sicurezza, la commissaria ai Trasporti Violeta Bulc aveva ricordato che le indagini sugli incidenti stradali sono di competenza delle autorità nazionali. Dopo questa prima risposta, De Monte nella sua interrogazione aveva quindi osservato che “davanti a una simile tragedia, limitarsi a dire che la competenza è esclusivamente delle autorità spagnole non basta: non è una risposta esaustiva, soprattutto alla luce dell’intervenuta archiviazione penale a carico dell’autista da parte del giudice istruttore del Tribunale di Amposta, tra l’altro a sole 48 ore dal previsto interrogatorio dello stesso conducente. Tale decisione – aveva scritto De Monte – ha suscitato sconcerto, considerata non solo la dichiarazione dell’autista, che, poco dopo l’accaduto, affermava di essersi addormentato alla guida, ma anche in virtù dei rilievi del tachigrafo, che indicavano rallentamenti ingiustificati del mezzo e anomalie rispetto agli altri quattro veicoli parte del medesimo convoglio”.
“Per tale ragione – evidenziava De Monte nel testo – chiedo alla Commissione se non reputi che possano essere stati violati dalla Spagna alcuni obblighi derivanti dalle normative comunitarie. E, inoltre, se non ritenga che, indipendentemente dalla competenza delle autorità nazionali spagnole e dalla possibilità di ricorso circa la prematura archiviazione del procedimento penale, sia necessario fare chiarezza su una tale tragedia”. Ora è arrivata la decisione della giustizia spagnola e si spera che questa volta le indagini identifichino delle responsabilità.