Europarlamento, l’Alde chiude la porta in faccia al M5s. Il blog di Grillo: establishment contro di noi

Il capogruppo dell’Alleanza dei liberali e democratici europei (alde), Guy Verhofstadt, ha annunciato la rinuncia all’alleanza con i pentastellati. “Sono arrivato alla conclusione che non ci sono sufficienti garanzie di portare avanti un’agenda comune per riformare l’Europa”, ha dichiarato l’ex premier belga, aggiungendo che con Grillo “non c’è abbastanza terreno comune per procedere con la richiesta del Movimento 5 Stelle di unirsi al gruppo Alde”. “Rimangono differenze fondamentali sulle questioni europee chiave”. Prima dell’annuncio dell’ex premier belga, che ha chiuso la partita, la vicecapogruppo dell’Alde, la francese De Sarnez, si era schierata contro l’ingresso della delegazione M5s nel gruppo. “Farò di tutto per impedire che succeda. Sarebbe un’alleanza contro natura”, ha scritto su Twitter.
L’obiettivo, aveva spiegato ai giornalisti De Sarnez, era di arrivare al voto con almeno un terzo del gruppo contro l’accordo. Si tratta di 23 voti su 68 (per approvare la modifica del gruppo serve la maggioranza di due terzi) e Sarnez si era detta ottimista nello bloccare il M5s. A essere contrari infatti non sono solo i francesi, ma anche i tedeschi – aveva spiegato – e molti di noi non possono concepire che un gruppo che ha sempre fatto della coerenza europeista la sua bandiera possa fare una scelta come quella di accogliere il movimento politico di Beppe Grillo.
Ovviamte il M5s minimizza, anzi cerca di ribaltare la frittata anche se ormai è palesemte bruciata, non solo infatti l’operazione è andata buca, ma la figura è pesante dato che si è scoperto che il ppolo della rete grillina era stato chiamato al voto a giochi fatti o almeno fatti da parte di Grillo che evidentemente sicuro del suo potere manipolatorio sui 40mila aveva trattato tutto prima che il suo popolo gli dicesse si. Un bell’esempio di democrazia diretta. Ed invece di fare autocritica ecco lzare i toni nel blog di Grillo: “L’establishment ha deciso di fermare l’ingresso del MoVimento 5 Stelle nel terzo gruppo più grande del Parlamento Europeo. Questa posizione ci avrebbe consentito di rendere molto più efficace la realizzazione del nostro programma. Tutte le forze possibili si sono mosse contro di noi”, si legge in un post del Movimento 5 Stelle, pubblicato sul blog di Beppe Grillo. “Abbiamo fatto tremare il sistema come mai prima. Grazie a tutti coloro che ci hanno supportato e sono stati al nostro fianco. La delegazione del MoVimento 5 Stelle in Parlamento Europeo continuerà la sua attività per creare un gruppo politico autonomo per la prossima legislatura europea: il DDM (Direct Democracy Movement)”, conclude l’M5s. Insomma omettono di dire che fin a questa mattina quell’establishment gli andava benissimo. Ovvie le posizione di tutti i partiti italiani, troppo ghiotto l’autogol fatto da grillo e Casaleggio associati per non approfittarne.
Ma lasciando state le italiche manovre quello che pesa davvero è quanto avviene nella Ue. Da questo punto di vista la richiesta avanzata dall’europarlamentare del Pd, vice capodelegazione nel gruppo S&D, Isabella De Monte appare appropriata:
“Dopo il triplo salto carpiato per passare al gruppo Alde e lo schiaffo ricevuto dai liberali, dice De Monte, siamo curiosi di vedere cosa si inventerà ora Grillo, cioè se farà il figliol prodigo e tornerà dal compagno Farage o se avrà la decenza di confluire nei non iscritti, anche a costo di perdere soldi e poltrone”.
Secondo De Monte “Grillo ha fatto male i conti. Ha tentato di prendere in giro i suoi elettori facendo votare online un accordo già stipulato e scritto dalla Casaleggio Associati, ma gli è andata male. Da un movimento che ha sempre fatto della coerenza e della rettitudine un punto di forza grazie al quale smarcarsi dagli altri – osserva De Monte – adesso ci aspettiamo che confluisca tra i non eletti, come da opzione sottoposta al finto voto”.
“Non vogliamo pensare che – sottolinea De Monte – sulla dignità e la coerenza da sempre sbandierate dai grillini possano prevalere logiche opportunistiche, magari legate al mantenimento dei contributi europei. Siamo certi che gli eurodeputati del M5S saranno d’accordo con tale linea”.