Aspettaci Orson, nel futuro da dove sei arrivato

Orson Welles (1915 - 1985), American actor, producer, writer and director. (Photo by Central Press/Getty Images)

Orson Welles (1915 - 1985), American actor, producer, writer and director. (Photo by Central Press/Getty Images)

Nel 1940 un film proietta l'America nella modernità. Il titolo è “Citizen Kane” tradotto in Italia come “Quarto potere di Orson Welles. Ed è con questo film che ci piace ricordare il grande regista in occasione del centenario della sua nascita. E da giornalisti non poteva essere altrimenti.
Con la sceneggiatura del suo capolavoro, Welles sconvolse le regole della narrativa tradizionale ispirandosi al cinema sperimentale e, paradossalmente, alle tecniche del muto. Niente più racconto lineare, dunque, ma nuove profondità di campo, ritmo sincronico di immagine e suono, piani e contro piani, fino ad arrivare a un montaggio con un ritmo quasi “musicale”.
Welles, nel suo straordinario eclettismo, ha restituito al mondo del cinema l'importanza della parola, sulla quale, come lui sosteneva, si fondava il segreto del suo lavoro.
Il giornalismo stampato e televisivo, la radio, la pubblicità, tutto per Orson Welles diveniva motivo di ispirazione riuscendo poi a raccontare una contemporaneità, spesso tragica, inquadrata attraverso il grand'angolo dello sguardo umano. Genio tragico, Welles ha trascorso la sua esistenza assediato da demoni che ha tentato di esorcizzare attraverso il suo lavoro, assumendo maschere e ruoli all'interno dei suoi stessi film. C'è chi lo avvicina, per la portata delle sue opere, ai grandi del Rinascimento, chi invece a un re shakesperiano condannato a una fine grottesca. Per alcuni è stata presenza ingombrante e “barocca”, per altri fu un grande visionario.
Per noi, invece, fu un uomo che, 100 anni fa, arrivò da un futuro così lontano, che perfino noi dobbiamo ancora vedere.
Nel frattempo lui è lì, vestito da Otello, ad attenderci con un sorriso.