“Alleanza popolare per la democrazia e l’eguaglianza”, il “Brancaccio” si palesa in Fvg, sarà nuovo soggetto politico?

Anche in Friuli Venezia Giulia oltre un centinaio di persone hanno aderito al nuovo movimento “Alleanza popolare per la democrazia e l'eguaglianza” sulla base dell’appello lanciato a Roma lo scorso 18 giugno al teatro Brancaccio da Tommaso Montanari (storico dell'arte, professore universitario, editorialista e blogger italiano, estremamente attivo nel Comitato per il No al referendum costituzionale sulla riforma proposta dal governo Renzi, nel marzo 2017 è diventato presidente di Libertà e Giustizi ndr) ed Anna Falcone (esperta costituzionalista, anche lei apertamente schierata per il "No" alla riforma renziana). Scopo dell'appello, realizzare un'unità della sinistra partendo dal basso. Tutto era nato il 6 giugno 2017 quando sul giornale “Il Manifesto” era stato pubblicato il primo appello rivolto da Anna Falcone e Tomaso Montanari a tutti i cittadini, ma in particolare a quelli che non si sentono rappresentati dagli attuali soggetti politici o che temono che un voto a sinistra finisca per essere una semplice testimonianza. Una testimonianza ininfluente sulle politiche che da anni, sostenevano la Falcone e Montanari, stanno impoverendo l’Italia, dal punto di vista materiale e culturale. L’appello conteneva l’invito a mobilitarsi per aprire uno spazio politico nuovo su alcuni punti qualificanti partendo, si leggeva, dalla necessità che "il voto delle persone torni a contare sula base di una proposta politica che parta dai programmi, non dalle leadership” . 

Individuati anche alcuni punti qualificanti operativi per la futura formazione politica. Al centro il diritto al lavoro, il diritto a una remunerazione equa o a un reddito di dignità, il diritto alla salute, alla casa, all’istruzione che contrasti l’egemonia delle leggi del mercato sui diritti e sulla vita delle persone, che riduca le diseguaglianze e persegua una crescita sostenibile, basata sulla economia della conoscenza che dia priorità all’ambiente, al patrimonio culturale, a salute, scuola, università e ricerca che metta al centro la pace e la solidarietà. Insomma un programma che metta al centro dell'azione l'essere di sinistra. Conseguentemente, spiegavano Falcone e Montanari, la costituzione di una lista unitaria della sinistra come passaggio successivo, obbligato, per partecipare alle prossime elezioni politiche con un programma costruito dal basso, attraverso la partecipazione dei cittadini.
L’appello, si concludeva con l’invito a riunirsi a Roma il 18 giugno al teatro Brancaccio. E quel 18 giugno è arrivato trovando la risposta di tantissimi, 2000 le persone in sala e molte di più quelle che hanno seguito la diretta streaming. Sono passati pochi mesi e da allora si sono moltiplicate le iniziative in tutta Italia sotto lo slogan le Cento Piazze per il programma, da parte di numerose associazioni civiche, partiti politici di sinistra, semplici cittadini per discutere tutti insieme di questo progetto. Anche in Friuli Venezia Giulia oltre un centinaio di persone hanno aderito al nuovo movimento e sono nati “tavoli” di discussione. Oggi è arrivato nelle redazioni un primo comunicato di “Alleanza popolare per la democrazia e l'eguaglianza Fvg" sulla base proprio dell’appello lanciato al teatro Brancaccio. Si legge nella nota: “Un movimento per costruire una sinistra nuova, unitaria e plurale per poter agire in tutte le situazioni locali, di lotta e di movimento, nella scuola, sui posti di lavoro, nelle istituzioni e negli organismi di massa , nei luoghi del disagio e dell'esclusione, per costruire una sinistra che …. ancora non c’è”. “Per affrontare questo compito, continua la nota stampa, c'è bisogno dell'impegno di tutti e tutte: un processo di riaggregazione sociale e di rinnovamento democratico delle istituzioni fuori dalle pantomime del ceto politico, e fuori dalle logiche del mercato e della sudditanza ai poteri forti ed alle lobbies”. “Anche in Friuli Venezia Giulia, prosegue la nota, occorre fare un reale confronto con le cittadine e i cittadini per capire come su sanità, servizi, lavoro, ambiente, accoglienza, enti locali abbia operato la Giunta Serracchiani-Bolzonello. La farneticante corsa a individuare un leader senza parlare di programmi appare come la consueta modalità di pensare prima al tetto e per ultimo alle fondamenta; insomma ci pare che ancora nel cosiddetto centro sinistra si pensi più a stare assieme al governo e non a cosa si è fatto e cosa si deve fare”. “Per questo, anche noi come altri a sinistra, conclude il comunicato, crediamo utile costruire un percorso dove le persone indichino le cose da fare (e ce ne sono tante!) e poi con chi farle e come, senza partire a priori difendendo “l’indifendibile” e cioè le carenze e i disagi che ogni giorno constatano sulla loro pelle. Invitiamo le forze politiche, sindacali, sociali e della cultura a condividere questa esigenza di aprire con le cittadine e i cittadini di questa regione, entro un mese, un confronto per costruire un percorso che porti alla realizzazione di una nuova proposta politica, che si presenti alle prossime elezioni regionali”.