Aleppo è strage di bambini, bombe su altri due ospedali

Sei persone sono state uccise in un raid dell’esercito governativo contro due ospedali ad Aleppo, in Siria. Rimangono attivi solo sei presidi medici nella zona assediata della città. Il segretario di stato statunitense John Kerry ha minacciato di interrompere tutti i rapporti con la Russia e la Siria se non saranno sospesi i bombardamenti sulla città. Il Cremlino ha risposto che continuerà a fornire supporto aereo alle truppe governative siriane. “I nostri jet restano al fianco di Damasco, l’operazione delle forze aereo-spaziali per sostenere l’attività antiterroristica delle forze armate siriane continua” ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov. “Questa – ha affermato Peskov – è la cosa più importante, cioè che la lotta contro i terroristi continui”. La spiegazione di questo comportamento intransigente perchè la Russia ritiene “inaccettabili” tregue di sette giorni in Siria, perché si tratta di “un lasso di tempo sufficiente per i gruppi terroristici per prendere le misure necessarie a reintegrare le provviste, e riordinare le forze”. Questa la spiegazione fornita dal vice ministro degli Esteri di Mosca, Serghiei Riabkov. “Noi – ha detto Riabkov, citato dall’agenzia Tass – abbiamo ripetutamente suggerito pause di 48 ore, ma gli Usa, per ragioni che sanno solo loro, sono rimasti attaccati alla richiesta di tregue di sette giorni”. Intanto secondo l’Unicef ha reso noto che da venerdì scorso, ad Aleppo Orientale almeno 96 bambini sono stati uccisi e 223 sono stati feriti.
“I bambini di Aleppo sono intrappolati in un incubo”, ha dichiarato Justin Forsyth vice direttore generale dell’Unicef. “Non ci sono parole per descrivere le sofferenze che questi bambini stanno vivendo”, ha aggiunto. Il sistema sanitario ad Aleppo Orientale è al collasso, sono rimasti circa 30 medici, ci sono pochissime attrezzature o medicine d’emergenza per curare i feriti, mentre cresce il numero di casi di traumi. Un medico presente sul campo ha detto all’Unicef che i bambini con poche possibilità di sopravvivenza troppo spesso vengono lasciati morire perché le scorte sono poche e limitate. “Niente può giustificare un tale violenza sui bambini e una tale non curanza del valore della vita umana. La sofferenza, e il suo impatto sui bambini, è sicuramente la cosa peggiore che abbiamo visto”, conclude l’Unicef. Papa incoraggia Onu per mediazione tra governi – Il Papa ringrazia e incoraggia “le istanze internazionali, in particolare le Nazioni Unite, per il lavoro di sostegno e di mediazione presso i diversi Governi, affinché si concordi la fine del conflitto e si ponga finalmente al primo posto il bene delle popolazioni inermi. È una strada che dobbiamo percorrere insieme con pazienza e perseveranza, ma anche con urgenza, e la Chiesa non mancherà di continuare a dare il suo contributo”. Lo ha detto parlando di Siria e Iraq a organizzazioni di carità in tali paesi.